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F1 | Verstappen accusato di comportamento “infantile in tutto e per tutto” a Singapore

Martin Brundle non ha particolarmente gradito il comportamento di Max Verstappen in conferenza stampa durante il weekend di Singapore.


Una condotta che fa discutere

Una semplice parolaccia, proferita da Max Verstappen durante la conferenza stampa del giovedì, è stata sufficiente per aprire un vero e proprio caso mediatico in Formula 1.

Brundle Verstappen
Brundle non ha gradito il comportamento di Verstappen in conferenza stampa a Singapore © Getty Images

Alla vigilia del weekend di Singapore, infatti, il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem aveva messo le cose in chiaro per quanto concerne le nuove linee guide che i piloti avrebbero dovuto iniziare a osservare durante le dirette televisive, al fine di limitare la diffusione di parolacce e imprecazioni sia in pista che fuori.

Regole ovviamente trasgredite dall’olandese, che si ritrova ora condannato a scontare dei lavori socialmente utili per aver violato 12.2.1k del Codice sportivo internazionale, secondo il quale è proibito proferire “qualsiasi parola, atto o scritto che abbia cagionato un danno morale o una perdita alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti, e più in generale all’interesse dello sport automobilistico e sui valori difesi dalla FIA”.

Una punizione che ha spaccato in due l’opinione pubblica, con i piloti che non hanno accolto con entusiasmo la dura linea comportamentale imposta dalla federazione, mentre altri ritengono che sia giusto imporre delle restrizioni sul linguaggio in nome del politicamente corretto.

“Per me è una tempesta in un bicchier d’acqua”, ha affermato Martin Brundle affrontando la questione. “Infantile in tutto e per tutto, a dire il vero. Non voglio sprecare i miei battiti cardiaci per parlarne troppo. Siamo tutti allineati su questo punto, in realtà. Penso che i piloti dovrebbero riunirsi attraverso la GPDA”.


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“Dovrebbero riflettere sul fatto che rappresentano se stessi, le loro famiglie, i loro Paesi, i loro team nel paddock, gli sponsor globali, le emittenti. Sanno bene che, vedendoli, firmano i cappellini, li vedono nelle fan zone, molti giovani seguono la Formula 1, soprattutto di questi tempi”.

”Penso che abbiano la responsabilità di controllare queste parolacce. Certo, nella foga del momento succede, molti di noi dicono parolacce, ma parolacce gratuite non credo siano necessarie e non fanno una bella figura”.

”Non mi siederei mai in una conferenza stampa a imprecare gratuitamente in quel modo. No, perché credo che si debba pensare al proprio pubblico”.

Verstappen, che ovviamente non ha gradito la sanzione comminatagli, ha deciso di protestare sia nella conferenza post qualifiche che in quella post gara, rispondendo a monosillabi alle domande dei giornalisti, e invitandoli a parlare al di fuori della sala stampa. 

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