Martin Donnelly, ex pilota di F1, ritiene che l’impatto di Lewis Hamilton in Ferrari genererà introiti stellari lato merchandising nelle casse di Maranello.
Manca ancora un mese e mezzo al 2025, ma il popolo Ferrari già freme all’idea di vedere Lewis Hamilton vestito di rosso al fianco di Charles Leclerc.
La gallina dalle uova d’oro
Il sette volte campione del mondo, dopo la gloriosa parentesi in Mercedes durata ben dodici stagioni, coronerà il sogno di una vita tra non molto tempo, nel tentativo di portare a casa il tanto agognato ottavo titolo mondiale, perso nel rocambolesco finale del GP di Abu Dhabi nel 2021, che lo consacrerebbe definitivamente come il pilota più vincente di sempre in solitaria.
“È una grande mossa per la Ferrari”, ha commentato Martin Donnelly, che ha corso in Formula 1 nel 1989 e 1990 con Arrows e Lotus, commentando il passaggio del connazionale alla corte di Maranello in un’intervista rilasciata a RacingNews365.
“Porterà più di un miliardo in merchandising per l’azienda. Pochi si rendono conto di quanti soldi fanno con il merchandising. È anche un bene per lo sport”.
Ciononostante, sempre secondo Donnelly, Hamilton non avrà vita affatto facile nel confronto con un altro prediletto come Leclerc: ”Non credo che entrerà nel cortile di Charles e gli porterà via il pallone”.
“Non sarà così facile. Ma è un bene per lo sport e per i tifosi, che hanno qualcun altro per cui tifare. E anche per Lewis, soprattutto dopo i tre anni di problemi con il porpoising. A Interlagos soffrivano ancora di questo problema”.
“Non credo che Leclerc sarà facile da battere. È veloce. Direi che nei suoi giorni migliori è veloce quanto Lewis. Speriamo di vederli in testa in termini di punti nel Campionato Costruttori, insieme alla Red Bull”.
Non ci resta quindi che attendere ancora pochi mesi prima di vedere con i nostri occhi quella che già si preannuncia essere una delle coppie migliori, se non la migliore, di sempre nella storia del cavallino.
Leggi anche: F1 | Indagine contro Liberty Media sul caso Andretti: c’è il verdetto della Commissione Europea
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter