Max Verstappen, al posto di Oscar Piastri, non avrebbe mai accettato di fare da secondo pilota per favorire la rincorsa al titolo del compagno di squadra.
McLaren, una scelta difficile
Dopo tre settimane di trepidante attesa, Red Bull e McLaren, con Max Verstappen e Lando Norris, sono pronte a infiammare l’ultima fase di una stagione di Formula 1 fin qui memorabile, e che sicuramente regalerà ulteriori colpi di scena nelle ultime sei gare.
Mentre le prime dieci gare lasciavano presagire l’ennesimo dominio del fuoriclasse olandese, il vento ha iniziato a girare da Miami in poi, con McLaren che, aggiornamento dopo aggiornamento, ha lentamente rosicchiato sempre più terreno alla compagine anglo-austriaca, sia sul fronte tecnico che conseguentemente in classifica.
Tuttavia, sebbene la MCL-38 sia diventata indiscutibilmente il punto di riferimento in griglia da diversi mesi a questa parte, il gap tra Norris e Verstappen è rimasto pressoché invariato dalla prima vittoria in carriera del britannico in Florida.
Il pilota McLaren ha pagato i tanti errori e i pessimi scatti al via, mentre il compagno di squadra Oscar Piastri è salito in cattedra con il passare dei mesi, mettendo in mostra una solidità e una costanza di rendimento invidiabile.
Ciononostante, per ragioni di classifica, la scuderia di Woking si è trovata costretta a ”sacrificare” l’australiano, il quale, nonostante il recente successo a Baku, ha accettato di fare da scudiero al britannico fino a fine stagione.
“Per me (Oscar) non è assolutamente un secondo pilota, e se fossi in lui non lo accetterei mai”, ha tuonato Verstappen, interpellato da motorsport.com sulle direttive imposte dal muretto McLaren ai due piloti.
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“Per me è facile parlare, ovviamente, perché sono in Formula 1 da 10 anni e per Oscar è la seconda stagione, quindi è sempre più difficile mettere il piede in fallo”.
“Ma è un grande pilota di che non merita di rinunciare a vittorie e posizioni e di passare in secondo piano perché gli viene chiesto di farlo”.
“Se loro due sono la miglior coppia in griglia? Sì, perché sono molto affiatati e perché sono entrambi veloci”, ha poi aggiunto l’olandese.
“La McLaren ha messo le persone giuste al posto giusto, persone che già lavoravano nel team. Il personale non è del tutto nuovo, a parte figure come Rob Marshall. Ma ad alcuni membri del personale sono stati assegnati nuovi ruoli, e si può vedere quanto rapidamente ciò possa avere un impatto”.
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