Mika Hakkinen ritiene che le scarse prestazioni di Sergio Perez starebbero contribuendo alla crisi di risultati di Red Bull nelle ultime gare.
Dopo un avvio di campionato eccezionale, condito da sette successi nelle prime dieci gare, la stagione 2024 ha subito una brusca frenata per Red Bull, con Max Verstappen a digiuno di vittorie da oltre due mesi, e con un Sergio Perez nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle prime cinque trasferte.
La RB20, come affermato a più riprese da Christian Horner, ha iniziato a soffrire terribilmente di problemi di bilanciamento e di sottosterzo nelle ultime gare, e il risultato di Monza testimonia una crisi tecnica per certi versi inspiegabile.
Tuttavia, secondo Mika Hakkinen, alla base della carenza di prestazioni ci sarebbe proprio il pessimo rendimento di Perez, che non permetterebbe ai tecnici di Milton Keynes di ottenere dati e informazioni da entrambe le vetture per poter attuare un programma di sviluppo significativo e invetire la tendenza.
“Per me che sono stato un pilota in passato, iniziare a parlare di un altro pilota, e soprattutto criticare un altro pilota, non è mai una storia piacevole da raccontare”, ha esordito il due volte campione del mondo in un’intervista rilasciata a Unibet.
“Ma la Formula 1 è uno sport molto crudele. In una squadra ci sono due piloti, che sono naturalmente in competizione tra loro prima di iniziare a competere con gli altri. In questo caso, il divario tra Max e Sergio è aumentato costantemente”.
“Questo significa che non si ottengono i dati. Non si ottengono le informazioni da entrambe le vetture per poter sviluppare l’auto con la rapidità necessaria, e questo è stato davvero un aspetto negativo per lo sviluppo del team Red Bull”.
Red Bull ha bisogno di due piloti forti
“Come ho detto, è difficile criticare un pilota e io cerco di evitare di criticare”, ha proseguito il finlandese. ”Voglio solo raccontare i fatti. Per poter confrontare i dati e le diverse regolazioni apportate alla vettura dal punto di vista aerodinamico o meccanico, il team ha bisogno di due piloti di livello assoluto”.
“È necessario un confronto costante. Durante un weekend di gara il tempo è piuttosto breve, quindi una sola vettura non è in grado di far progredire la squadra. Servono due macchine e due piloti. E Sergio Perez non è stato in grado di garantire questo, influenzando i risultati. Questo è stato un aspetto molto negativo”.
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”Perez è da molto tempo in Formula 1. Non è il primo anno o il secondo anno. È lì da molto tempo. Ha avuto la possibilità di studiare se stesso, di capire se stesso. Di cosa ha bisogno per essere il numero uno? E non ci è riuscito”.
“Non voglio dire che non abbia il talento. Penso che tutti gli altri parametri non siano stati in grado di supportare Sergio nel raggiungere il livello necessario, per essere all’altezza di Verstappen e per fornire ciò che la squadra gli richiede per poter costruire un team vincente”.
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