Presente ai massimi livelli del motorsport, OMP con il suo gruppo Racing Force è un’eccellenza tutta italiana: scopriamo la storia del marchio, dagli albori fino al salvataggio di Berger e Grosjean e gli odierni successi.
Vestire un pilota nei suoi momenti in pista è un’arte, un lavoro ancora oggi artigianale che richiede abilità e cura, che gioca un ruolo fondamentale nella protezione di chi siede nell’abitacolo. Ma chi confeziona le tute da gara? F1inGenerale.com è andata alla scoperta di OMP, eccellenza italiana nel motorsport mondiale, e del suo gruppo, Racing Force.
A raccontarci i risvolti di una ricca storia che quest’anno compie mezzo secolo di età sono Jacopo Rubino e Lugi Rossi, che curano la comunicazione e marketing del gruppo Racing Force, di cui fanno parte insieme a OMP anche Bell (azienda produttrice di caschi), Zeronoise (startup italiana dedita alla realizzazione di sistemi di comunicazione per il motorsport) e Racing Spirit (che si occupa di sportswear per le scuderie).
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Come si diventa un’eccellenza italiana ai massimi livelli del motorsport? La storia di OMP
Il viaggio di OMP inizia nel capoluogo ligure: “L’azienda nasce nel 1973 a Genova Quinto, fondata dai tre fratelli Percivale. Il primo prodotto realizzato fu un rollbar per la Fiat 500 che Roberto, uno dei fratelli, utilizzava per le corse in salita”. Ben presto il prodotto – “nato per scopi personali” – attirò l’attenzione di molti: “Già negli anni ’70 si stipularono contratti di fornitura con Fiat, Lancia, Abarth e Alfa Romeo”.
OMP acquisì maggior popolarità nei primi anni ’80 grazie alla realizzazione dell’abbigliamento sportivo per piloti: “L’azienda si espanse e si trasferì a Genova Bolzaneto. In meno di un anno, nel 1982, vestì per la prima volta un pilota di F1, Mauro Baldi del team Arrows.”
Il salvataggio di Berger significa consacrazione mondiale
A fine anni Ottanta ecco il “grande balzo”: “L’affermazione mondiale avviene nel 1989 con l’incidente di Gerhard Berger alla curva del Tamburello a Imola. L’austriaco vestiva OMP anche prima dell’approdo in Ferrari, spesso veniva a Genova in sede per fornire indicazioni sulle tute”, racconta.
I tessuti OMP salvarono la vita a Berger: “La tuta e, soprattutto, i guanti furono fondamentali. Determinante fu la loro resistenza al fuoco nei 13 secondi che impiegarono i commissari della CEA ad intervenire. Berger, tornato dopo un solo GP, diede grandissimo credito a OMP e da lì l’azienda acquisì fama mondiale”, racconta Luigi Rossi, all’epoca coinvolto in prima persona nella progettazione e realizzazione delle tute F1.
Il legame di OMP con Ayrton Senna e Michael Schumacher
“Nel 1990 abbiamo iniziato a lavorare con Senna poi, quando Ayrton purtroppo perse la vita, OMP riuscì a legarsi con Schumacher, quando arrivò in Ferrari nel 1996. Michael aveva un contratto personale con OMP, sviluppando con noi un profondo legame”, spiega ancora Rossi.
Senna e Schumacher furono inoltre preziosi nello sviluppo dei prodotti: “Il contributo di Ayrton fu importante per l’evoluzione dei guanti, anche in una funzione di comfort. Michael diede una preziosa mano riguardo alle tute.”
L’azienda oggi
Le soddisfazioni di OMP sono molteplici nel corso degli anni, dai successi con Sainz nel rally fino ai trionfi di Senna e Schumacher e, recentemente, le vittorie prima di Ogier con la Volkswagen poi – oggi – quelle di Toyota nel WRC e di Valentino Rossi nel GT World Challenge. In F1 è presente con la FIA e con la Williams. Inoltre, il gruppo è quotato in borsa.
Nel 2008 i fratelli Percivale cedono l’azienda all’attuale amministratore delegato di Racing Force Paolo Delprato. “L’azienda – racconta Rossi – da quel momento ha approfondito anche altre aree, come la realizzazione delle cinture di sicurezza. Inoltre, con l’acquisizione di Bell Racing Helmets nel 2019, sono state gettate le basi per la creazione del gruppo Racing Force.”
Di grande rilievo e prestigio è la partnership con la FIA: “Dal 2012 siamo fornitori ufficiali della FIA in tutte le discipline, con un legame che si è poi esteso anche ai caschi”.
Non solo Berger: il contributo di OMP nel salvataggio di Romain Grosjean in Bahrain
Il Gran Premio del Bahrain del 2020 è impresso nelle memorie degli appassionati per lo spaventoso incidente occorso a Romain Grosjean, allora pilota Haas. Se il rogo tra curva 3 e curva 4 ha avuto limitate conseguenze è da attribuire il merito anche ai prodotti Racing Force. Che ruolo hanno avuto? Passato in sordina, essenziale fu il sostegno del casco: “Grosjean indossava un casco Bell. Il suo sistema di ventilazione fu cruciale per evitare che il pilota respirasse fumi tossici durante quei 28 secondi.”
“Inoltre il medico della FIA (il medico che si lanciò tra le fiamme, ndr), Ian Roberts, ed il pilota della Medical Car, Alan van der Merwe, erano equipaggiati con abbigliamento OMP”, ricorda Jacopo Rubino, responsabile della comunicazione del gruppo Racing Force.
Conoscere la storia di OMP e del gruppo Racing Force è stato solo il primo passo di un percorso alla scoperta di questa eccellenza tutta italiana. Nel prossimo articolo avvicineremo la lente d’ingrandimento sulle tute OMP ed i loro segreti.
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