Otmar Szafnauer ritiene che sia stato il know-how portato da Rob Marshall dalla Red Bull ad aver reso McLaren così competitiva nel 2024.
Marshall il vero valore aggiunto per McLaren
Dopo un 2023 che l’ha vista assolutamente protagonista (soprattutto nella seconda metà di campionato), McLaren è salita ancor più in cattedra nel 2024, sfornando una vettura capace di impensierire seriamente Red Bull per il titolo e che ha ormai scalzato la RB20 come punto di riferimento assoluto in griglia.
Il merito di tale balzo in avanti non è mai ovviamente attribuibile a un singolo individuo ma all’intero collettivo, con la cura Andrea Stella che ha portato Norris e Piastri a togliersi grandi soddisfazioni negli ultimi mesi.
Tuttavia, la musica a Woking sembra cambiata in particolar modo con l’arrivo di Rob Marshall, il quale ha assunto la carica di Chief Designer a partire dal mese di Gennaio dopo ben diciassette anni trascorsi in Red Bull.
“È sicuramente possibile che una persona arrivi e dica: ‘La salsa segreta della Red Bull era questa, dovreste guardare in questa direzione’, ha affermato Otmar Szafnauer, ex team principal Alpine, al podcast James Allen on F1.
”È sicuramente possibile. Quando si sente dire che le prestazioni aerodinamiche si sbloccano grazie ad alcuni elementi meccanici della vettura – e si sa quali sono e come questi elementi meccanici sbloccano le prestazioni – si può indicare al team la direzione da seguire”.
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”È in quella direzione che si inizia a guardare e a trovare le prestazioni. Una sola persona può fare la differenza, soprattutto quando si tratta di un cambiamento radicale delle regole come quello che abbiamo avuto noi”.
Ora siamo nell’era delle vetture a effetto suolo, dove prima non c’erano e se c’è qualche elemento meccanico della vettura che gli altri non hanno, allora può succedere. Non dico che sia stato così, ma credo che in quell’area si possano ottenere prestazioni che non siano di pura aerodinamica, ma che siano di supporto all’aerodinamica”.
Dopo aver perso Adrian Newey, Red Bull ha collezionato solamente tre vittorie nelle ultime nove gare, con McLaren che ne ha approfittato per rosicchiare parecchi punti, conquistando due vittorie rispettivamente a Miami con Norris e in Ungheria con Piastri. Con ancora dieci gare al termine e un distacco di soli 42 punti nei costruttori, il sogno iridato non è più così utopistico per il team papaya.
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