F1 | Come si sta riorganizzando Red Bull dopo l’addio di Newey: parla Waché

Pierre Wachè è tornato a parlare dell’addio di Adrian Newey e di come Red Bull si stia riorganizzando dal punto di vista tecnico per sopperire alla sua mancanza.

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Come si sta riorganizzando Red Bull dopo l’addio di Newey: parla Wachè © RN365

La forza del gruppo contro il singolo

Nonostante il mondiale piloti e costruttori la veda ancora saldamente al comando, la musica è cambiata parecchio in casa Red Bull, con una RB20 che inizia ad arrancare nei confronti delle monoposto rivali e con un organigramma sempre più ridotto all’osso ai vertici.

Dopo il clamoroso addio di Adrian Newey, annunciato a sorpresa lo scorso mese di Maggio, pochi giorni fa è stato anche il turno di Jonathan Wheatley, con il britannico che, dopo diciotto stagioni a capo degli aspetti operativi e sportivi, saluterà anch’egli la compagine anglo-austriaca a fine stagione per passare in Audi come nuovo Team Principal.

La doppia notizia non sembra però aver scosso particolarmente Christian Horner, il quale ha affermato di voler cogliere la palla al balzo per promuovere nuove figure internamente anziché pescare altrove sul mercato dei tecnici. In tutto questo, chi trae maggiore beneficio dalla dipartita di Newey è Pierre Wachè, che avrà ora il fardello di non far pesare l’assenza del britannico sul fronte tecnico.

Intervistato da PlanetF1, il francese è tornato a parlare dell’addio del progettista inglese e di come Red Bull si sta riorganizzando per sopperire alla sua mancanza: “È una sfida per l’azienda ed è un peccato che se ne vada. A un certo punto, però, si va avanti insieme. Quello che si vede dall’esterno è un aspetto ma, da parte nostra, sappiamo già quando le persone lasciano il team. Ci siamo già organizzati”.

“Preferiremmo che rimanesse con noi, ma non è così. Non pensiamo in questo modo. Cerchiamo di vedere cosa si può fare per se stessi e come si può migliorare. Se vediamo dei punti deboli, cerchiamo di migliorare e questo è il nostro modo di lavorare. Ci concentriamo su ciò che possiamo fare meglio”.


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Tuttavia, Wachè ha sottolineato come il collettivo sia ciò che fa e ha fatto la differenza nelle ultime stagioni: ”Abbiamo più di 300 ingegneri per sviluppare e rendere più veloce la nostra auto. Adrian è stato una parte importante, ma credo che sia importante per ogni individuo fare del proprio meglio”.

”Per quanto riguarda i media, non lavoro soprattutto per diventare una star o altro, ma perché mi piace quello che faccio. Voglio avere successo e vincere, questa è la cosa principale”.

“Prima avevamo Peter Prodromou e Mark Ellis. È la natura del team e coloro che se ne sono andati erano leader nella loro area. Ma è un aspetto naturale di ogni organizzazione. Sicuramente Adrian era una figura importante del sistema, ma a un certo punto diamo la possibilità alle persone più giovani e brillanti di accettare questa sfida, come è successo a me”.

”Alcune persone come Enrico Balbo Ben Waterhouse, Craig Skinner Paul Monaghan sono un bene per le persone e per la squadra”.

“Quello che Adrian e Christian hanno sviluppato come squadra è ancora un racing team. Abbiamo ancora l’aspetto della mentalità da gara e ci prendiamo dei rischi. Red Bull, come casa madre, ha una grande fiducia nel sistema e non ci mette mai pressione in modo negativo. Vinciamo insieme e perdiamo insieme. Credo che questo sia qualcosa che non si trovi da nessun’altra parte”.

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