Rob Smedley, ex ingegnere di pista di Felipe Massa ai tempi della Ferrari, ha parlato della pressione di lavorare per la scuderia di Maranello, e delle conseguenze che essa porta quando i risultati sono negativi.
Lavorare per il cavallino rampante, si sa, comporta anche lavorare sotto una grandissima pressione. Essere parte della scuderia significa rappresentare ogni giorno le speranze di milioni di tifosi italiani e non solo, con l’obiettivo ogni anno di puntare al colpo grosso, ovvero il titolo mondiale. Lo sa bene Rob Smedley, ex ingegnere di pista di Felipe Massa dal 2006 al 2013 ai tempi della Ferrari, il quale ha parlato della pressione di lavorare per la scuderia di Maranello, e delle conseguenze che essa porta quando i risultati sono negativi.
Smedley parla della pressione di lavorare in un team come Ferrari
“Credo che per tutti gli uomini di vertice, soprattutto per quelli che si presentano davanti ai media, sia una responsabilità enorme. Non c’è dubbio”, ha spiegato Smedley nel podcast di Sky Sports F1. ”L’ho detto anch’io in passato, si può descrivere la Ferrari in Italia come una religione, sicuramente. È la squadra nazionale e quindi si rappresenta la nazione, non solo un marchio. Quindi è dura. Non serve una pelle spessa, ma una pelle di gomma. Perché credo che la realtà della situazione sia che si va incontro a dei cicli”.
L’ex ingegnere della rossa ricorda bene quanto sia dura lavorare per un team come Ferrari, ed essere costantemente con la pressione addosso di dover rappresentare un intero paese. Smedley sa bene quanto sia forte la passione dei fan per i colori di Maranello. Tuttavia, egli è anche ben consapevole di come essi stessi possano scaricare la propria frustazione sugli ingegneri.
”Me lo ricordo io stesso, personalmente, quando ti mettono su un piedistallo e ti considerano la cosa migliore dopo l’invenzione del pane a fette, e quattro, sei settimane, due mesi dopo, la gente ti sputa letteralmente addosso per strada. È una dicotomia difficile, a dire il vero. Devi solo resistere. Devi fondere gli alti con i bassi, in modo da avere un unico punto di vista emotivo per darti quell’equilibrio di cui hai bisogno per poter continuare a fare il tuo lavoro giorno dopo giorno. Perché è questo l’importante, no?
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Smedley parla addirittura di gente che sputa addosso agli ingegneri quando i risultati sono negativi. Ed effettivamente, da un decennio abbondante, ormai, i risultati in Ferrari scarseggiano. La Formula 1 degli ultimi 13 anni è stata caratterizzata da un’alternanza di domini tra Red Bull e Mercedes, con le frecce d’argento capaci di vincere 8 titoli costruttori contro i 5 della scuderia anglo-austriaca.
“Quando la gente ti dice quanto sei bravo è importante non ascoltarla. Ma è altrettanto importante quando la gente ti dice che fai schifo, succede. Quindi penso che Fred affronterà tutto questo. È un bravo ragazzo, è stato a lungo nel motorsport in posizioni di responsabilità, in ART Grand Prix e alla Renault prima di approdare in Alfa Romeo. È stato lì, sa cosa significa. In Ferrari c’è un’intensità diversa, una pressione diversa. Ma lui deve solo andare avanti, fa parte del suo lavoro”, conclude Smedley.
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