Stefano Zuech e Federico Fondacci ci parlano in esclusiva dei Trofei di Imola: tutta la storia e i retroscena di un prodotto speciale

Stefano Zuech e Federico Fondacci ci raccontano la storia tutta italiana che si cela dietro i trofei di Imola per la F1.

Intervistati da F1ingenerale.com, Federico Fondacci e Stefano Zuech hanno parlano con noi della storia che si cela dietro i trofei di Imola per la F1. Durante l’intervista non sono mancate le curiosità legate ai retroscena che hanno portato una realtà italiana alla massima serie automobilistica.

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Federico Fondacci e Stefano Zuech, gli autori dei trofei di Imola, Credits: Stefano Zuech

Potete parlarci in breve della vostra collaborazione e di come la Bartoccini premiazioni sia arrivata in F1?

Stefano Zuech: “La Bartoccini Premiazioni è una realtà che lavora da qualche decennio nel settore delle cerimonie e dei podi. Nel 2020 ho avuto il piacere di incontrare Federico Fondacci nonostante le circostanze dettate dalla triste pandemia.

Era prossimo il Gran Premio dell’Emilia-Romagna che si disputava a Imola e necessitava di una serie di trofei per, appunto, la Formula Uno. Normalmente sono i Title sponsor che decidono quali oggetti utilizzare per le premiazioni.

L’allora ex direttore del circuito mi mise in contatto con Federico Fondacci della Bartoccini Premiazioni, da cui nacque in primis un’amicizia e poi la collaborazione. Successivamente la collaborazione si è evoluta in una maniera incredibile, perché essere fornitori in un brand come la F1 è molto difficile, visto che richiede estrema serietà, precisione e soprattutto qualità.

Così abbiamo iniziato a collaborare e insieme abbiamo progettato il primo trofeo, con Federico che poi lo ha trasformato in realtà. Diciamo che il primo esame che ha fatto Federico è stato produrre quel fantastico trofeo dell’edizione 2020″.

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L’incisione del nome del vincitore sul trofeo di Imola 2020, Credits: Francesco Zazzera per F1ingenerale

Ecco, a proposito, il Trofeo del vincitore realizzato per il 70° anniversario della F1 a Imola ha un diamante incastonato. Potete raccontarmi la storia dietro questo premio?

“È una storia molto bella, praticamente è un ricordo del grande Ayrton Senna che ha perso la vita alla curva del Tamburello.

Federico, con una creatività esemplare e unica, ha pensato bene di incastonare un diamante proprio nella curva maledetta. Questo è stato il dettaglio che ha fatto felici i piloti, ma soprattutto ha fatto felice me, visto che ho proposto al circuito e alla Formula 1 un tipo di trofeo che non si era mai visto.

Inoltre, dopo una un’attenta valutazione, è stato deciso di incidere il nome del vincitore dal vivo. È stata la moglie di Federico che ha provveduto a fare questo sotto gli occhi del vincitore. Ciò è stato pensato insieme a Formula 1, visto che era la prima volta in assoluto per questo tipo di processo.

In questo momento tu stai guardando il trofeo che è un prototipo della collezione privata Zuech e Fondacci e a settembre sarà alla F1 Exibition a Milano.

Nel museo della F1 a Milano ci sarà un’area dedicata ad Ayrton Senna e rappresenterà il primo trofeo con il nome del vincitore inciso live“.


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Immagino che dopo questo primo trofeo, la voglia di proseguire era tanta, come vi siete mossi?

“Federico scalpitava come un toro e voleva a tutti i costi entrare, pensando fosse una cosa semplice. Abbiamo pensato cosa e come fare per migliorarci.

Nel 2021, con la situazione pandemia che stava piano piano migliorando, Formula Uno introduce il nuovo format delle sprint Race.
Per l’occasione, ACI decide di invitare all’Autodromo nazionale di Monza la nazionale italiana di calcio, fresca del titolo europeo e gli atleti medagliati delle Olimpiadi. Parlai immediatamente con Formula 1 e abbiamo proposto “Perché non far premiare i piloti più veloci in macchina con delle medaglie all’uomo più veloce del mondo a piedi?. Questo poi ha assunto un valore ancora più importante a Monza, il Tempio della velocità.

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Il Trofeo di Imola 22 appartenente alla collezione privata Zuech Fondacci, Credits: Francesco Zazzera per F1ingenerale

Dopo di che si è iniziato a pensare al 2022. Fino al novantesimo non sapevamo cosa fare di nuovo per queste sprint, però le medaglie vengono ancora una volta valutate e accettate.

Per cui si inizia con la fornitura per Imola, Austria e Brasile. La cosa incredibile è stata Imola 2022 dove ci siamo presentati anche con il fantastico trofeo.

In quell’anno Rolex era Title sponsor del GP, per cui un brand di importanza mondiale. Federico con una precisione Svizzera è riuscito a collegarlo senza alcun riferimento diretto nella mappa del circuito realizzata in acciaio.
Quest’ultima rappresenta la ghiera di un Rolex Daytona e al posto di avere i secondi indica tutti i nomi dei vincitori precedenti”.

L’intervista continua nella terza ed ultima parte.

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