Toto Wolff e Bradley Lord hanno commentato l’incidente occorso a Kimi Antonelli nei primissimi minuti delle FP1 del GP d’Italia a Monza.
Kimi, che sfortuna
Nessun dramma in casa Mercedes nonostante il pesante botto che ha visto Kimi Antonelli suo malgrado protagonista in negativo nella prima sessione di prove libere a Monza. Un primo impatto con la Formula 1 sfortunato e traumatico quello del giovane talento bolognese, che si è ritrovato in barriera alla parabolica dopo nemmeno una decina di minuti dall’inizio del turno.
Nonostante ciò, Bradley Lord, capo delle comunicazioni Mercedes, non ha voluto puntare il dito contro Kimi, preferendo adottare un approccio volto a proteggere il proprio pilota: “Stavamo facendo un confronto tra i due fondi, valutando gli aggiornamenti portati a Spa, quindi lui ne aveva uno, Lewis un altro sull’altra macchina”.
”Aveva due set di gomme morbide, quindi l’unico consiglio che gli è stato dato è stato quello di uscire e divertirsi. È stata una sfortuna, ma era al limite”.
”Ha spinto fin dal primo giro, ma è bello vedere che fa parte della curva di apprendimento. È un ambiente di grande supporto quello che dobbiamo fornirgli, e lui avrà esattamente questo. Non cambia nulla”.
“Tutto questo fa parte della curva di apprendimento del giovane pilota. La sfida più grande sarà ora quella di farlo concentrare per le qualifiche di F2 di oggi pomeriggio e di riuscire a dare il massimo in quell’occasione”.
Dello stesso avviso è anche Toto Wolff, che ha immediatamente consolato il ragazzo via radio, e sposato le parole del collega in conferenza stampa: “La cosa più importante è che sta bene perché l’incidente è stato di 45G, quindi questo è importante”.
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“È un peccato, perché credo che se avessimo avuto un’ora di tempo per correre, avremmo visto delle buone prestazioni. Ma è quello che abbiamo sempre detto: è un rookie, è molto giovane. Siamo pronti a investire nel suo futuro. Questi momenti si verificheranno e continueranno a verificarsi anche l’anno prossimo”.
”Ci saranno anche molti momenti salienti. Quello che abbiamo visto oggi è che abbiamo più problemi a rallentarlo che a renderlo più veloce, perché quello che abbiamo visto in un giro e mezzo è semplicemente sorprendente”.
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