Verstappen e Leclerc, stessa parolaccia in conferenza stampa ma solo uno dei due viene sanzionato: la FIA si rende protagonista di un altro caso di doppiopesismo francamente incomprensibile.
Se già l’investigazione aperta per la parolaccia proferita da Charles Leclerc nella conferenza stampa in Messico risultava abbastanza superflua, per non dire ridicola, il verdetto che ne è conseguito rappresenta l’ennesima riprova di una FIA che, per usare un’espressione gergale, se la canta e se la suona come meglio crede.
Il monegasco è finito nel mirino dei commissari di Interlagos per aver violato l’articolo 12.2.1.k del codice sportivo internazionale, secondo cui ”qualsiasi condotta scorretta” costituisce una violazione delle normative FIA.
Nulla di strano fin qui, se non fosse che i commissari abbiano inflitto sanzioni differenti e non abbiano applicato il medesimo metro di giudizio, seppur entrambi abbiano utilizzato l’identica parola (F-word).
La domanda quindi sorge spontanea: perché Leclerc è riuscito a cavarsela con una multa mentre Verstappen dovrà scontare dei lavori socialmente utili?
Ancora due pesi e due misure
Volendo spezzare una lancia a favore del pilota Red Bull, la sua penalità risulta ancor più incomprensibile, considerando che quest’ultimo abbia utilizzato la F-word in riferimento al pessimo comportamento della sua monoposto, mentre il ferrarista si è lasciato scappare la parolaccia in nessun contento particolare.
Ma torniamo sempre al punto di partenza: Verstappen paga pegno, l’altro se la cava con un buffetto.
Nella spiegazione fornita nel comunicato, gli stewards hanno affermato di aver tenuto in considerazione le scuse immediate del numero 16 dopo l’accaduto, ribadite a più riprese al delegato FIA una volta terminata la conferenza.
Verstappen, al contrario, non soltanto non ha chiesto scusa, ma ha addirittura deciso di protestare platealmente adottando un silenzio stampa a oltranza, invitando inoltre i giornalisti a discutere nel paddock.
Ebbene, fermo restando che i piloti dovrebbero comunque evitare le parolacce in mondovisione (per quanto possibile), applicare sanzioni differenti per lo stesso identico caso non farà altro che incattivire ancor di più i piloti e gettare ulteriori ombre su una federazione già parecchio martoriata sotto il punto di vista della credibilità.
Forse, alla luce dell’enorme polverone mediatico sollevatosi nelle ultime settimane, sarebbe stato meglio chiudere un occhio fin dal principio.
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