Nonostante il digiuno di vittorie Mercedes nelle ultime due stagioni, James Allison ha ribadito che la motivazione e la fame di successo di Lewis Hamilton sono rimaste assolutamente intatte
Fa strano a dirlo parlando di un pilota che ha vinto 103 Gran Premi in carriera, ma Lewis Hamilton non taglia il traguardo per primo da ben due anni, precisamente dal GP d’Arabia Saudita nel 2021. Archiviato il burrascoso finale di Abu Dhabi sempre della stessa stagione, Mercedes non è più stata in grado di fornire al britannico una monoposto vincente, con George Russell che ha saputo invece cogliere l’unica occasione ghiotta presentatasi in Brasile nel 2022, e che resta ad oggi l’ultimo vincitore per le frecce d’argento.

Ciononostante, James Allison, tornato ad occupare il ruolo di direttore tecnico nel 2023 e fresco di rinnovo pluriennale, ritiene che la motivazione e la fame di successo di Hamilton siano rimaste assolutamente intatte: “Penso che sia difficile trovare un pilota in griglia che non sia motivato”, spiega il britannico a Motorsport.
“Penso che sia una cosa che fa parte del loro bagaglio di conoscenze. E in generale, più i piloti hanno avuto successo, più il bisogno di vincere è ineluttabile”.
“Nel caso di Lewis, si tratta di una parte fondamentale della sua persona, quindi non ci sono dubbi sulla sua motivazione a tornare a vincere. Se riuscirà a farlo o meno, sarà molto più nelle mani della macchina che gli abbiamo messo a disposizione che nelle sue mani. Ha sempre avuto questa capacità”.
Allison ha anche ribadito la fondamentale importanza che i piloti hanno nell’indirizzare lo sviluppo del progetto, con la W15 che dovrebbe andare molto più incontro alle esigenze di Hamilton, dopo le lamentele dello scorso anno.
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“Il ruolo di entrambi i piloti durante l’inverno è in gran parte quello di prendersi cura della loro condizione fisica, di assicurarsi di essere mentalmente preparati e di rimanere in contatto con noi per quanto riguarda i nostri successi e i nostri fallimenti, mentre stiamo facendo i salti mortali per ottenere la macchina specificata, costruita, testata e pronta per loro”.
”Non è una parte dell’anno in cui possono avere un ruolo diverso da quello di osservatori di ciò che stiamo facendo. Una volta che la macchina è in funzione e ci parla, la persona che fa da interprete è il pilota. Allora le sue voci iniziano ad avere un peso maggiore. Durante l’inverno ci si prepara per la nuova sfida”.
Complessivamente, Hamilton e Russell hanno totalizzato 8 podi per Mercedes, di cui sei ottenuti dal 39enne di Stevenage, e due dal giovane britannico. La scuderia di Brackley è riuscita ad agguantare in extremis la seconda posizione nei costruttori. Tuttavia, il bottino finale risulta comunque insoddisfacente per un team che è stato in grado di monopolizzare la Formula 1 per otto anni consecutivi.
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