F1 | Todt smonta le accuse di Ben Sulayem: “Sapevo che tipo fosse il mio successore”

Jean Todt ha risposto pubblicamente alle critiche mosse da Mohammed Ben Sulayem alla sua gestione come presidente FIA dal 2009 al 2021.

Poco dopo aver assunto l’assunto la carica di nuovo presidente FIA nel Dicembre 2021, Mohammed Ben Sulayem non ha perso tempo nel rivolgere critiche alla vecchia gestione Todt, accusando il francese di aver lasciato la federazione scoperta con ancora un pesante debito da risanare ed una disputa legale riguardante i brevetti HALO. Due anni più tardi, l’ex general manager e CEO Ferrari ha voluto rispondere pubblicamente alle accuse.

Todt smonta le accuse di Ben Sulayem sulla sua gestione come presidente FIA

“C’era un problema finanziario di cui non eravamo a conoscenza”, aveva dichiarato il presidente arabo ai tempi, lasciando intendere che la pandemia fosse stata usata in realtà come giustificazione dalla precedente gestione. ”Avevamo un deficit, anche prima della pandemia, ma sono contento di averlo risolto”.

In una lunga intervista rilasciata a l’Equipe, Todt ha rivendicato quanto di buono fatto a capo della federazione nei suoi 12 anni di mandato: “Quando me ne sono andato, le riserve ammontavano a più di 250 milioni di euro. Quando sono arrivato nel 2009, c’erano appena 40 milioni di euro, anche se la FIA aveva appena ceduto i diritti commerciali della Formula 1 per cento anni qualche anno prima”.


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“Non lo chiamo deficit”, aggiunge il francese rispondendo all’espressione utilizzata da Ben Sulayem. ”Quando me ne sono andato, il bilancio era stato quasi triplicato, con molte nuove competizioni e fonti di reddito, come la Formula E, il Campionato del Mondo Endurance o il Campionato Rally Raid”.

Parlando invece della presunta causa giudiziaria sui brevetti HALO, Todt ha commentato: “È vero che quando me ne sono andato abbiamo lasciato una controversia in sospeso, ma non è stata nascosta sotto il tappeto. È stata ben documentata e monitorata dai nostri servizi. L’abbiamo presentata al Senato e al Consiglio mondiale prima che me ne andassi, e l’attuale presidente ha partecipato a questa presentazione”.

“Si trattava di una causa intentata in Texas da un ingegnere che possedeva un brevetto valido solo negli Stati Uniti, e per un breve periodo. Quindi, quando me ne sono andato, non c’era nulla di segreto. Non ero sorpreso, sapevo chi fosse il mio successore. Conosco il personaggio”.

Todt non sorpreso dalle critiche di Ben Sulayem

“Per me non hanno importanza. Io parto dal principio che quando si chiude un capitolo se ne apre un altro, e non ci permettiamo di attaccare il suo predecessore. Che si lasci la Peugeot, la Ferrari o la FIA, non ho mai detto una parola cattiva. Non ha senso lanciarsi in accuse, soprattutto quando sono false”.

“La realtà è quella che ho appena raccontato. E aggiungo, riguardo alle entrate della FIA, che sotto la mia presidenza sono stati rinegoziati l’Accordo dei Cento Anni e il patto della concordia tra la FIA e la F1, prima che Liberty Media diventasse proprietaria della FOM”.

L’arringa di Todt è proseguita, ribadendo che è soprattutto merito suo se la FIA può godere oggi della credibilità che ha: “Senza entrare nei dettagli, posso dirvi che le entrate della Federazione sono aumentate in modo molto evidente rispetto a prima. Anche la sua posizione nella governance della F1 è stata ripristinata. Ora ha un terzo dei voti, insieme alla FOM e ai team. È notte e giorno rispetto agli accordi precedenti”.

Infine, l’ex presidente conclude con una stoccata nei confronti di Sulayem: “Non si può impedire a qualcuno di criticare o di essere in disaccordo. Tutto ciò che ho fatto durante la mia presidenza è sempre però stato approvato dal Senato e dai consigli mondiali. Tutto ciò che era stato messo in atto durante il mio mandato è stato stravolto”.

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