Jean Todt offrì a Michael Schumacher l’opportunità di diventare il nuovo team principal Ferrari nel 2008, ma il sette volte campione del mondo declinò gentilmente l’offerta del francese
Dopo una sensazionale carriera in Ferrari, conclusa con 72 vittorie, 116 podi, 40 pole positions e ben cinque titoli mondiali, Michael Schumacher decise di dire addio al cavallino a fine 2006, lasciando il sedile al giovane Felipe Massa. Il kaiser decise di restare a Maranello per altri tre anni dal 2007 al 2009 nel ruolo di adviser e ”super assistente” di Jean Todt. Proprio quest’ultimo, che lasciò anch’egli Ferrari a fine 2007, propose a Michael di prendere il suo posto a capo della scuderia.

Il no a Jean Todt su un possibile ruolo manageriale
“Michael Schumacher era il candidato migliore di tutti, ma non accettò”, confermò Todt alla stampa tedesca nel 2008, pochi mesi dopo l’addio alla scuderia di Maranello.
Con un atto di grande fede, l’ex pilota tedesco preferì continuare a collaborare con il team dietro le quinte, aiutando Felipe Massa nella sua crescita che lo portò in seguito ad un passo dal titolo mondiale nel 2008, perso agli ultimi metri in Brasile contro Lewis Hamilton.
A succedere a Todt fu invece Stefano Domenicali, già da anni integrato nel team. Sotto la sua gestione, Ferrari sfiorò il titolo in due occasioni con Fernando Alonso nel 2010 e nel 2012, ma in entrambe le occasioni Sebastian Vettel su Red Bull riuscì ad avere la meglio.
Schumacher tornò poi a correre a tempo pieno nel 2010 con Mercedes, tornata in Formula 1 dopo oltre cinquant’anni. Michael rimase a Brackley per tre stagioni, per poi appendere definitivamente il casco al chiodo a fine 2012, al termine di un’avventura decisamente fallimentare sotto il punto di vista dei risultati.
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Anche Ross Brawn, ai tempi TP Mercedes, considerò di proporre un ruolo manageriale al tedesco: “È possibile. Per quanto riguarda il ruolo che Michael potrebbe avere in futuro, non ne stiamo discutendo in dettaglio perché non è una considerazione al momento, ma l’esperienza di Michael nelle corse automobilistiche, il suo giudizio e così via, sarebbero una risorsa per qualsiasi squadra”.
“Non sono sicuro che voglia un impegno quotidiano come quello di alcuni di noi, ma vorrebbe rimanere coinvolto. Ama questo sport, ama le corse, ama sviluppare le vetture e vedere come lavora la squadra”.
“In futuro posso benissimo pensare che manterrà un forte interesse e che un giorno lo farà, e spero che lo farà con noi”.
Come tristemente noto, l’incidente sugli sci di Meribel nel Dicembre del 2013 cambiò irrimediabilmente il corso degli eventi. Senza quel fatidico avvenimento, Brawn è convinto che Michael oggi avrebbe ricoperto un ruolo importante in Mercedes.
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