La debacle Ferrari a Silverstone sarebbe riconducibile ad una scelta troppo conservativa sul set-up, con la SF23 che avrebbe girato 15 secondi più lenta rispetto al proprio potenziale, secondo le simulazioni.
Il pessimo risultato della Ferrari a Silverstone sarebbe riconducibile ad una scelta troppo conservativa sul set-up, con la SF23 che avrebbe girato 15 secondi più lenta rispetto al proprio potenziale, secondo le simulazioni. Secondo tale analisi, dunque, Leclerc e Sainz avrebbero perso circa due decimi e mezzo al giro rispetto al reale valore della monoposto, con una strategia errata che ha poi portato al nono e decimo posto finale.
Un set-up troppo conservativo sulla SF23 spiegherebbe il tracollo Ferrari a Silverstone
A riportare tale indiscrezione è Formu1a.uno, i quali riportano come ”i tecnici non abbiano centrato l’assetto migliore, con una accensione troppo timida delle coperture”. Non è un mistero, infatti, che la Ferrari temesse particolarmente il degrado gomme a Silverstone. Da qui, la decisione di scartare completamente la soft in gara per puntare sulla strategia medium-hard.
A differenza di quanto visto a Barcellona, però, il deterioramento degli pneumatici è stato nettamente inferiore sul circuito britannico. Russell è infatti, riuscito a percorrere addirittura oltre metà gara con lo stesso treno di gomme morbide, per poi montare le medie sul finale.
La scuderia di Maranello, invece, come ammesso dallo stesso Vasseur, ha optato per un set-up ed una strategia conservativa, che però ha prodotto alla fine il risultato opposto. I tecnici si sarebbero infatti basati solo sulla simulazione gara di Sainz nelle FP2 di Venerdì. A causa del problema elettrico occorso sulla vettura di Leclerc, infatti, il monegasco è stato impossibilitato a girare per tutta la sessione.
Tuttavia, la temperatura dell’asfalto in gara è risultata decisamente più bassa, con circa 20 gradi in meno rispetto alle prove libere. Ne è conseguito quindi un degrado gomme quasi inesistente, anche con le mescole più morbide.
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Secondo le simulazioni, inoltre, la SF23 avrebbe dovuto girare circa 15 secondo più veloce di quanto poi è effettivamente stato, con Leclerc e Sainz più lenti di circa 2 decimi e mezzo al giro. Anche per questo si spiega la mancata competitività delle due rosse nel provare ad impensierire McLaren e Mercedes per il podio.
Adesso si volerà a Budapest tra una settimana esatta. La conformazione del tracciato dovrebbe aiutare la rossa ad occupare nuovamente il ruolo di prima inseguitrice nei confronti di Red Bull. Ciononostante, sarà fondamentale trovare l’assetto ottimale e migliorare la gestione gomme, vero tallone d’Achille della vettura di quest’anno.
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