Dopo aver esaltato (giustamente) Carlos Sainz in seguito alla splendida vittoria nel GP di Singapore, la stampa spagnola ha accusato Ferrari di aver sacrificato la gara dello spagnolo sulla seconda sosta in gara a Suzuka.
Dopo aver esaltato (giustamente) Carlos Sainz in seguito alla splendida vittoria nel GP di Singapore, la stampa spagnola ha accusato Ferrari di aver sacrificato la gara dello spagnolo sulla seconda sosta in gara a Suzuka. Se da un lato Charles Leclerc è riuscito abbastanza agevolmente a mettersi dietro le due Mercedes, puntando alla terza posizione di Piastri, il madrileno è riuscito a metà nella sua rimonta, perdendo la quinta posizione a vantaggio di Hamilton.
Ferrari ha davvero sacrificato la gara di Sainz nel confronto con le due Mercedes a Suzuka?
”Era prevedibile e Carlos è sempre stato in svantaggio rispetto al suo compagno di squadra in gara, con soste posticipate, come è previsto per la Ferrari e per quasi tutti”, si legge su Marca nel commento sulla gara dei due Ferrari in Giappone.
”C’era solo un piccolo dettaglio. La scuderia di Maranello avrebbe potuto concludere con entrambe le vetture davanti alle due Mercedes, e non è stata attenta. Quando è toccato a lui copiare la strategia di Hamilton, sul quale era in vantaggio prima dell’ultima sosta della gara, hanno aspettato tre eterni giri per farlo rientrare, il che non ha permesso a Sainz di mantenere il quinto posto, che era possibilissimo”.
Leggi anche: F1 | Alonso vede del buono nella gara di Suzuka ma Aston Martin è diventata la quinta forza
L’analisi del quotidiano spagnolo può essere condivisibile in parte. Se è vero infatti da un lato che Ferrari avrebbe potuto concludere con entrambe le macchine davanti alle due Mercedes, dall’altro parlare addirittura di ”sacrificio” risulta un pochino eccessivo.
”Alla fine hanno fatto la sosta con Charles per assicurarsi la posizione, mentre io sono stato un po’ sacrificato”, ha dichiarato invece il madrileno a fine gara, dando adito al paragrafo appena citato.
Tuttavia, parlare di sacrificio sarebbe forse più appropriato nel contesto del GP di Marina Bay della scorsa settimana, quando il team di Maranello (giustamente) ha anteposto gli interessi della squadra rispetto a quelli di Leclerc, decidendo a tavolino di utilizzarlo come pedina per permettere al compagno di squadra di vincere la corsa, come poi è stato.
Ferrari ha adottato la strategia B nei confronti di Sainz
”Carlos ha fatto una partenza brillante, superando Checo. Ma dopo la sconfitta di Leclerc a Singapore, oggi (in Ferrari n.d.r.) non avrebbero mai permesso a Carlos di provare un undercut se la sua maggior velocità non fosse stata più che evidente”, aggiunge Marca.
”Verranno circuiti migliori per rivedere il Sainz 2.0., che oggi, di nuovo, ha avuto la strategia B. L’undercut di Hamilton, dopo che la squadra si è addormentata nella seconda sosta”.
Anche in questo caso, parlare di ”strategia B” stona leggermente, considerando che ogni squadra chiama sempre ai box il pilota che in quel momento si trova davanti. In più, lo stesso Sainz ha chiesto di posticipare il pit, consapevole di aver ormai perso la posizione su Hamilton. Se proprio vogliamo addossare delle colpe, l’unico errore di Ferrari è stato forse quello di richiamarlo con un giro di troppo, che non gli ha permesso poi di attaccare l’inglese sul finale.
Il fatto che Ferrari sia uscita da Suzuka con 4 punti guadagnati su Mercedes è tutto sommato positivo, considerando le basse aspettative della vigilia.
Sulla carta, infatti, la SF23 avrebbe dovuto soffrire parecchio la tortuosità del circuito giapponese. Ciò è successo in parte, con Leclerc e Sainz comunque bravi a massimizzare il risultato. Certo che se anche per un quinto posto si prova a mettere zizzania all’interno del team, non c’è da stupirsi poi delle fazioni venutesi a creare, e che attanagliano Ferrari ormai da un anno.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter