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F1 | Uno dei team respinti dalla FIA prende di mira Haas: i motivi

L’amministratore delegato di LKYSUNZ Benjamin Durand, dopo aver ricevuto il no da parte della FIA in merito al processo di selezione per l’eventuale ingresso di un undicesimo team nel 2026, ha preso di mira Haas.

L’amministratore delegato di LKYSUNZ Benjamin Durand, dopo aver ricevuto il no da parte della FIA in merito al processo di selezione per l’eventuale ingresso di un undicesimo team nel 2026, ha preso di mira Haas. Il CEO londinese ritiene infatti che, qualora la scuderia capitanata da Gunther Steiner si fosse trovata a mandare la propria candidatura per entrare in Formula 1 ai giorni nostri, la federazione l’avrebbe scartata così come successo con gli altri candidati.

LKYSUNZ FIA Haas
La FIA scarta anche LKYSZUNZ: il CEO Durand prende di mira Haas © PlanetF1

La FIA scarta anche LKYSZUNZ: il CEO Durand prende di mira Haas

“Sapevamo ci fosse a possibilità che prendessero un solo team”, ha dichiarato Durand a The Race. “Onestamente, avrei pensato che ci sarebbero stati 12 team e che la decisione sarebbe stata tra noi e Rodin/Hitech, e sono stati invece rifiutati. Quello che posso dire è questo: da quello che so dai team che hanno fatto offerte, tutti sono al livello di competere con Haas o AlphaTauri”.

“Andretti sta arrivando a un livello molto più alto, perché vuole competere per vincere. Ma se la Haas avesse partecipato all’offerta insieme a noi, credo che non avrebbe superato il bando. Il livello è talmente alto questa volta che probabilmente Haas, se la si confronta con l’offerta di qualche anno fa, non avrebbe superato l’asticella”.

La FIA ha imposto a tutti i team desiderosi di entrare in Formula 1 dei rigidi requisiti, sia a livello sportivo, che finanziario ed ambientale. Tuttavia, Durand ritiene che il no ricevuto dalla federazione non abbia avuto a che fare con tali parametri: ”l’asticella è più alta, ma non credo che per noi sia un problema tecnico, commerciale o finanziario”.


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“Credo che abbiano cercato di spingere per avere 12 squadre. Penso che poi abbiano visto la reazione delle squadre e quindi abbiano deciso di lasciar perdere. In questo momento, c’è molta tensione tra la F1 e la FIA per l’11° team. Se avessero approvato un 12° team, probabilmente sarebbe stato ancora più difficile per loro”.

“Quello che sto cercando di dire è che tutti e quattro eravamo sufficientemente all’altezza. Non credo che il problema sia la capacità di sviluppare la nostra macchina o cose del genere, soprattutto per chi vuole entrare dal 2026 o dal 2027. Ma va bene, le cose stanno così”.

Oltre a LKYSUNZ, anche Hitech e Rodin sono state scartate, mentre l’unica ad essere passata allo stage successivo è proprio Andretti. Il colosso americano ha infatti soddisfatto tutti i requisiti richiesti dal bando, e dovrà ora ricevere l’approvazione finale da parte di Liberty Media.

Alla FIA non è andata giù l’offerta sulla tassa di diluzione garantita da LKYSUNZ

Con i team che ritenevano l’attuale tassa di diluzione troppo bassa, LKYSUNZ avrebbe garantito di apportare almeno il triplo rispetto alla somma di 200 milioni prefissata. Tuttavia, la FIA avrebbe storto il naso una volta appresa la cosa.

”Per qualche motivo, la FIA si è arrabbiata per questo. Non so perché, perché non si trattava della FIA”. “Stavamo rispondendo ai commenti che persone come Zak Brown facevano nelle settimane precedenti a Singapore, dicendo che non avrebbero preso in considerazione nessuno se non fosse stato disposto a pagare una cifra del genere. Ne abbiamo parlato con i nostri finanziatori e loro hanno detto ‘sì’.

”Siamo arrivati per aiutare il campionato a crescere nei mercati in cui non è presente al momento. Questo tipo di investimento per i finanziatori è ragionevole perché pensano che il valore della squadra, con noi, aiuterà il campionato a crescere. Non veniamo come qualcuno che vuole disturbare. Sarebbe folle per noi arrivare, mettere questa somma nel campionato per poi distruggerlo. Non avrebbe senso”.

Nonostante il no ricevuto, Durand continua a credere nel proprio sogno: “Sappiamo che nella FIA e nella F1 molte persone e squadre vanno e vengono, non si sa cosa succederà domani. E ancora, credo che si rendano conto che hanno bisogno di quei paesi, di quei nuovi mercati e della diversità, perché sono ancora un grande problema in F1”.

“Non possono sempre nascondere la questione sotto il tappeto e dire: ‘Oh sì, ci abbiamo provato’, ma non sta succedendo nulla. Questo creerebbe loro un problema in futuro. Quindi è meglio che facciano subito qualcosa, e noi potremmo essere una delle soluzioni”.

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