Ivan Capelli ritiene che l’annuncio di Lewis Hamilton in Ferrari potrebbe spalancare le porte all’arrivo di tecnici di grosso spessore, primo su tutti Adrian Newey
Manca ancora un anno per vedere il sette volte campione del mondo vestirsi di rosso, il secondo nella storia del cavallino dopo il Kaiser, ma la Hamilton mania ha già investito la Ferrari come uno tsunami. Un’operazione del genere va ben oltre il semplice ingaggio di un pilota, in quanto porterà benefici enormi alla scuderia e alla Formula 1 stessa, sia dal punto di vista commerciale che dell’immagine, a prescindere dall’aspetto sportivo e dai risultati in pista.

Ferrari tornerà ad attrarre come un tempo?
”Vedere arrivare Hamilton alla Ferrari rende la squadra più attrattiva anche per i tecnici, e su tutti dico Newey, perché comunque si assiste ad un sette volte campione del mondo che arriva a Maranello, dando l’idea che ci sia un futuro proiettato ad un qualcosa di diverso”.
Queste le parole di Ivan Capelli ad Autosprint, il quale ritiene che il fine ultimo di un colpo del genere sia proprio quello di ridare lustro al cavallino dopo anni di insuccessi: ”Al di là del marketing e del ritorno sul piano commerciale, credo sia proprio questo il valore aggiuntivo di Hamilton alla Ferrari, il punto focale di questo arrivo”.
Concentrandosi esclusivamente sul britannico, l’ex pilota italiano si è concentrato sui benefiici che Hamilton potrebbe portare alla squadra: “Hamilton ha un bagaglio di esperienza enorme, può dare un contributo importante”.
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”Può fornire ritmi e visioni diverse per la progettualità futura. Lui da solo non andrà a stravolgere le prestazioni, perché la macchina la guida e non la disegna. Tyttavia, potrebbe aprire orizzonti futuri per qualche ingegnere che fino ad oggi non ha preso in considerazione un impiego alla Ferrari”.
Dopo aver già vinto tutto in Williams, McLaren e Red Bull, approdare in Ferrari sarebbe chiaramente la coronazione di una carriera straordinaria per Newey: ”È colui che negli ultimi 35 anni ha caratterizzato i successi di tre scuderie diverse, Williams, McLaren e Red Bull. Per lui arrivare alla Ferrari, magari con qualche ingegnere al seguito, finire alla Ferrari e magari farla vincere sarebbe l’apoteosi della carriera“.
“Dalle informazioni raccolte in questi anni, è molto più ‘umano’ rispetto a quando lavoravamo insieme. Lo vedo molto più rilassato, non è più presente come una volta al centro tecnico della Red Bull. Va due o tre volte a settimana ma per il resto ha una vita privata ‘evoluta’, diciamo così, rispetto a qualche anno fa”.
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