L’ex direttore non esecutivo di Alpine Alain Prost si è scagliato pesantemente contro l’ex CEO della scuderia francese Laurent Rossi, accusandolo di incompetenza, arroganza e mancanza di umanità verso il proprio team.
L’ex direttore non esecutivo di Alpine Alain Prost si è scagliato pesantemente contro l’ex CEO della scuderia francese Laurent Rossi, accusandolo di incompetenza, arroganza e mancanza di umanità nei confronti del proprio team. Il quattro volte campione del mondo non ha usato mezze misure nel definire il comportamento del francese nei suoi due anni di lavoro a Enstone, con il licenziamento arrivato poco tempo fa per far spazio a Philippe Krief.
Prost pesantissimo contro l’ex CEO Rossi e desolato della situazione in Alpine
“Innanzitutto, devo dire quanto sono legato a questa squadra”, ha dichiarato Prost a L’Equipe. “Grazie al suo nome originario, Renault, che mi ha permesso di correre e lottare per la prima volta per un mondiale. E poi, attraverso il mio coinvolgimento nell’attuale struttura, l’associazione Enstone-Viry, negli ultimi anni”.
“Amo questa squadra e vederla oggi in questo stato mi rattrista e mi angoscia. Merita di meglio e ha tutte le carte in regola per riuscirci”.
“Credo semplicemente che si debba guardare alla storia per capire cosa è andato storto. Se si guarda ai grandi successi degli ultimi trent’anni, si trova una struttura semplice, avulsa da un organigramma industriale, costruita intorno a tre o quattro personalità forti, abbinate a un pilota campione”.
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Sappiamo bene come Prost sia legatissimo al marchio francese da sempre. Proprio Renault ha rappresentato i primi anni di carriera del pilota transalpino dal 1981 al 1983, lanciandolo poi verso una carriera gloriosa.
Il 68enne di Lorette è poi tornato a vestire i colori Renault nel Luglio 2019, assumendo la carica di direttore non esecutivo. Dopo quasi due anni alla guida della casa francese, Prost lasciò l’incarico nel Gennaio 2022, lasciando maggiori poteri al CEO Rossi.
“Laurent Rossi è il più bell’esempio dell’effetto Dunning-Kruger, quello di un leader incapace che pensa di superare la sua incompetenza con la sua arroganza e la sua mancanza di umanità nei confronti delle sue truppe”.
“Colui che è stato il capo di Alpine per 18 mesi pensava di aver capito tutto fin dall’inizio, ma si sbagliava completamente. La sua gestione ha spezzato lo slancio che era stato messo in atto dal 2016 per raggiungere questi podi e questa vittoria”.
“C’è da sperare che la decisione presa venerdì di cambiare altri capi sia un salutare elettroshock per la scuderia”, conclude Prost.
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