Margrethe Vestager ha emesso il verdetto sull’indagine condotta dalla Commissione Europea contro Liberty Media per una presunta violazione delle leggi sulla concorrenza nel caso Andretti.
Liberty Media, dopo le dimissioni annunciare dal CEO Greg Maffei nella giornata di ieri, può respirare, almeno temporaneamente.
In attesa della sentenza del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, che ha anch’esso chiesto spiegazioni in merito alla bocciatura ricevuta da Andretti a inizio anno per l’ingresso in Formula 1 nel 2026, la Commissione Europea ha scagionato la cordata statunitense sull’indagine parallela aperta nelle scorse settimane.
Liberty sorride
Pascal Arimont, deputato belga del parlamento europeo per il partito cristiano-sociale, aveva infatti sollecitato la commissione affinché aprisse una seconda indagine per possibile formazione di monopolio e conseguente violazione della legge sulla concorrenza.
Pochi giorni dopo, Christine Anderson, eurodeputata tedesca appartenente al partito di estrema destra ”Alternative for Germany”, aveva invocato un ulteriore intervento dell’Unione Europea sempre sulla vicenda Andretti.
“Il fatto che il Formula One Group (FOG) abbia rifiutato l’ingresso di Andretti in Formula 1, nonostante il team avesse l’approvazione della FIA, potrebbe indicare un fondamentale conflitto di interessi”, aveva esordito la Anderson in merito.
“I team esistenti potrebbero formare un cartello che esclude sistematicamente i nuovi concorrenti per proteggere i propri ricavi e valori di mercato. Questa pratica potrebbe distorcere in modo significativo la concorrenza nell’industria europea degli sport motoristici”.
“Il caso della scuderia Williams illustra la questione, poiché le difficoltà finanziarie durante la crisi della COVID-19 hanno reso necessaria la vendita dell’azienda di lunga data, con la famiglia Williams che ha dovuto cedere tutte le sue azioni”.
“Gli alti valori delle squadre, dovuti alla preclusione del mercato, rendono praticamente impossibile per imprenditori privati innovativi come Eddie Jordan o Ross Brawn entrare in Formula 1 o rilevare squadre esistenti”.
Il verdetto della Commissione Europea
Poche ore fa, Margrethe Vestager, dal 2014 Commissaria Europea per la Concorrenza, ha emesso il verdetto definito sulla questione: ”Sulla base delle limitate informazioni di cui dispone la Commissione sulla problematica relativa ai presunti impedimenti all’ingresso in Formula 1 di nuovi team, la Commissione non è in grado di valutare se tali impedimenti siano il risultato di un comportamento anticoncorrenziale in violazione dell’articolo 101 e/o dell’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’UE”.
”Pertanto, la Commissione non intende attualmente prendere in considerazione alcuna misura, né indagare sull’impatto delle presunte barriere sull’innovazione, l’occupazione e la competitività del settore automobilistico e degli sport motoristici nell’UE”.
”Rimaniamo comunque pronti a esaminare qualsiasi prova di condotta anticoncorrenziale che le parti interessate dovessero portare alla nostra attenzione”.
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