Martin Brundle, noto giornalista di Sky Sports Uk, ha fatto il punto sulla situazione team principal Ferrari, identificando il volere a tutti i costi una figura che parli italiano come il problema principale del cavallino.
Continua ancora a tener banco la situazione legata al prossimo team principal Ferrari. Con il recente addio di Binotto alla scuderia di Maranello, è partita una lunga campagna mediatica nel provare ad identificare la scelta ideale per rimpiazzare il tecnico italiano. La lista finora è parecchio fitta, comprendendo nomi noti come Vasseur e Mekies, ad alcuni meno noti come Rosin e Giacobazzi. La dirigenza comunicherà probabilmente il nuovo team principal nelle prossime settimane. Sulla situazione team principal Ferrari è intervenuto anche Martin Brundle, il quale ha identificato il voler un italiano a tutti i costi come uno dei problemi principali del cavallino.
Le prospettive della Ferrari per la stagione successiva saranno fortemente influenzate dal successore di Binotto, soprattutto per quanto riguarda la rapidità con cui potrà prendere in mano le redini della squadra. La Ferrari sostiene che non sceglierà un sostituto prima del nuovo anno. Tuttavia, Brundle ritiene che si tratti di una decisione strana.
Brundle afferma che la situazione team principal Ferrari sia un po’ strana
“Hanno perso il loro direttore tecnico e il loro team principal. Quindi, a meno che non abbiano trovato qualcuno molto, molto bravo per sostituirlo subito, sembra tutto un po’ strano. Alla Ferrari non si lavora solo per una squadra, ma per un intero Paese”.
Il giornalista inglese ritiene che la Ferrari debba prendere un sostituto al più presto. Ma oprattutto, non si capacita di come non avessero in mente già un piano B considerando l’alta probabilità dell’addio di Binotto. La Ferrari si è impegnata a lungo per tornare ai vertici, ma è mai riuscita a partiare a casa un titolo dal lontano 2008. Brundle sostiene che ciò ha molto a che fare con il modo in cui la Ferrari costruisce la squadra.
In Ferrari vogliono un team principal che parli italiano
“Vogliono qualcuno che parli italiano. E credo che il problema sia che, se si guarda indietro a quando hanno avuto l’ultimo successo, avevano un francese in Jean Todt, un britannico in Ross Brawn, un sudafricano con Rory Byrne e così via. Forse è di questo che hanno bisogno di nuovo. Persone che non sono completamente esposte ai media italiani quotidianamente”, conclude l’inglese.
Ciò che è certo è che la Ferrari, con o senza team principal italiano, deve decidere attentamente la nuova figura che dirigerà il team nelle prossime stagioni, per evitare che si ripeta una nuova vicenda Arrivabene o Binotto. La rossa ha già cambiato numerosi team principal dall’era post Todt, passando da Domenicali a Mattiacci fino agli ultimi due citati. Tuttavia, il risultato finale è stato sempre simile, ovvero zero titoli iridati conquistati. Sebbene il progetto 2022 sia stato un successo dal punto di vista tecnico, è stato un disastro totale dal punto di vista manageriale, con una serie di errori gravi che hanno compromesso la rincorsa al mondiale.
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Paradossale, considerando quanto forte Leclerc aveva iniziato la stagione, vincendo le prime due e conquistando un secondo posto a Jeddah. Da lì in poi, la Ferrari sembra aver pagato la differenza di esperienza nel lottare per il titolo contro una corazzata come Red Bull, che invece ha dominato gran parte del campionato rimasto. Il progetto 2023 verrà comunque portato a termine dal dimissionario Binotto, nella speranza che il successore possa ereditare una vettura vincente.
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