Max Verstappen ha risposto alle parole di Toto Wolff post qualifiche a Zandvoort, il quale aveva lasciato intendere che la RB19 fosse progettata interamente attorno alle caratteristiche dell’olandese, a discapito di Sergio Perez.
Max Verstappen ha risposto alle parole di Toto Wolff post qualifiche a Zandvoort, il quale aveva lasciato intendere che la RB19 fosse progettata interamente attorno alle caratteristiche dell’olandese, a discapito di Sergio Perez. Il numero 1 del team di Milton Keynes ha infatti riiflato ben 1.3 secondi al compagno di squadra nelle ultime qualifiche disputate. Tuttavia, alla vigilia del weekend a Monza, Max ha negato fermamente le insinuazioni di Wolff.
Verstappen risponde in modo deciso alle insinuazioni di Wolff post qualifiche di Zandvoort
“Il divario tra Verstappen e Perez? Lo definirei strano, bizzarro”, aveva commentato l’austriaco parlando dell’enorme gap tra le due Red Bull a Zandvoort. ”Checo non è un idiota. Abbiamo visto in tutti questi anni come sia stato capace di vincere dei gran premi più volte. Lo ha fatto anche in Racing Point. Dunque non riesco a comprendere questo distacco”.
”Abbiamo visto come Max abbia distrutto ogni singolo compagno di squadra”, prosegue Wolff. ”Anche per la sua capacità di creare una vettura su misura, una cosa che è molto difficile da controllare, ma che quando ci riesci ti rende molto veloce e crea questi divari. Ma per avere un secondo e tre di margine non ho spiegazioni evidenti“.
Alla vigilia del GP d’Italia a Monza, però, Verstappen ha avuto modo di replicare alle insinuazioni del team principal Mercedes alla sua maniera: “Stron*ate! Non è così. Io guido la macchina nel modo più veloce possibile. Non sono lì per dire agli ingegneri di darmi di più perché è così che mi piace”.
”Mi limito a dire: ‘Progettatemi la macchina più veloce e io guiderò in base a quella’, perché ogni anno ogni macchina si guida in modo leggermente diverso”.
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”La gente mi chiede: “Qual è il tuo stile di guida?”. Il mio stile di guida non è particolare. Mi adatto a quello che mi serve per andare veloce. Per me è molto importante riuscire ad adattare il proprio stile di guida alle esigenze della vettura”.
Il fuoriclasse olandese si è contraddistinto sin da giovanissimo per la sua innata velocità e capacità di sentire la macchina come solo pochi piloti sono in grado di fare. Con la maturità acquisita negli ultimi anni, Max è diventato una macchina da guerra inarrestabile, spazzando via ogni compagno di squadra.
Persino Sergio Perez, arrivato in pompa magna grazie alla splendida vittoria in Racing Point nel 2020, è stato annichilito dal figlio di Jos, a tal punto da sembrare quasi un pilota mediocre. Il gap con il messicano a Zandvoort è solamente l’ennesima riprova di un talento ormai diventato campione assoluto, già associabile ai più grandi di sempre.
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