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F1 | Un commento da Leo…ne da tastiera: anche i migliori a volte sbagliano

Nel putiferio generale di un’edizione del GP del Qatar tutt’altro che indimenticabile, c’è stato spazio addirittura per le critiche ai piloti a fine gara, accusati di aver avuto reazioni esagerate a fine gara nel descrivere le proibitive condizioni climatiche.

Nel putiferio generale di un’edizione del GP del Qatar tutt’altro che indimenticabile, c’è stato spazio addirittura per le critiche ai piloti a fine gara, accusati di aver avuto reazioni esagerate a fine gara nel descrivere le proibitive condizioni climatiche del deserto qatariota. Quello che sarebbe dovuto essere (al massimo) l’ultimo tra gli argomenti di discussione in un weekend pieno di controversie, è in realtà diventato un hot topic bollente nelle ultime ore.

Aggiornamento: Leo Turrini si è scusato, le sue parole

Critiche piloti GP Qatar Turrini
Esteban Ocon stremato dopo la gara © Ocon via Instagram

Piloti stremati a fine gara in Qatar e persino assoggettati alle critiche

“Sargeant (Williams), voto 0. Povero piccolo, per lui nel deserto del Qatar faceva troppo caldo. Urge doccia gelata”. Questa è la frase della discordia che ha aperto il vaso di pandora, pronunciata dal noto giornalista di Formula 1 Leo Turrini, nel commentare il ritiro anticipato del pilota americano ieri sera, stremato dal caldo e dalla fatica.

”Sì, la gara di ieri è stata estremamente faticosa per i piloti, che sono tutti atleti d’élite al massimo delle loro possibilità. La maggior parte ha detto che è stata la gara più dura che abbia mai fatto. Nessuno ha detto che avrebbe dovuto essere fermata”, commenta invece Will Buxton, altro volto particolarmente di spicco nel paddock.

Per rispondere ai commenti sopra citati, basterebbe prendere le dichiarazioni di Esteban Ocon rilasciate a fine gara, il quale ha ammesso non solo di aver accusato malori ed aver vomitato già nelle prime fasi di gara, ma di aver sfiorato persino gli 80°C nel proprio abitacolo. 

Sarebbe anche riduttivo rispondere con un semplice ”chiunque non sia un pilota non può capire cosa abbiano passato”, ma la nuda e cruda verità è proprio questa: solo chi ha disputato il GP del Qatar ieri sera è autorizzato a descrivere le infernali condizioni nelle quali il gran premio si è corso. 

Perché qui non si parla di un caso isolato di un singolo pilota che avrebbe potuto stringere i denti ed ha preferito battere la fiacca, ma di quasi mezza griglia arrivata sull’orlo dello svenimento, con qualcuno che quell’orlo lo ha realmente superato, come ammesso dallo stesso Lando Norris.

Critiche piloti GP Qatar Turrini
Norris ha ammesso che alcuni piloti sono svenuti al centro medico

Quando la Formula 1 diventa una gara di sopravvivenza

”Non capiscono cosa sia la Formula 1 e cosa ci stanno facendo passare”, ha tuonato Lance Stroll, e non si può che essere d’accordo con tali parole.

Nel tentativo di spettacolarizzare sempre di più gli eventi, e permettere a Drive To Survive di raggiungere ascolti record, la gara di ieri si è trasformata in realtà più in un ”Survive To Drive”, con la piccola differenza che qui ci troviamo nella realtà, non in una serie televisiva.

Piloti che staccano le mani dal volante ad aprono la visiera del casco a 300 km/h per cercare un minimo di refrigerio, piloti portati via in ambulanza, piloti che vomitano dentro all’abitacolo e sedili in fiamme, piloti costretti al ritiro quando la prima cosa che un pilota di Formula 1 non farebbe mai è alzare bandiera bianca.


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Se già Logan Sargeant è stato ridicolizzato per aver semplicemente ammesso di non essere iron-man, immaginate cosa sarebbe successo se tutti e 20 i piloti avessero chiesto l’interruzione della corsa. Apriti cielo, e critiche a non finire per uno spettacolo che, di riffa o di raffa, deve comunque andare avanti. 

Anzichè parlare di reazioni esagerate, dunque, sarebbe forse meglio concentrare le proprie forze nel criticare ciò che davvero c’è da criticare in questo weekend, ovvero l’organizzazione di un gran premio al limite dello sforzo umano, e un operato della FIA a dir poco discutibile. 

Anche perchè, parlandoci chiaro, la volontà dei piloti, una volta finita questa gara infernale, era tutt’altro quella di fare del teatro davanti alle telecamere.

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