Nelle ultime ore si sta discutendo molto della presenza di Johnny Herbert come steward FIA nel GP di Melbourne, nonostante l’inglese avesse sparato a zero contro Red Bull pochi giorni fa
Tra le varie polemiche extra pista che hanno preceduto ed accompagnato l’inizio della stagione 2024, è passata quasi in secondo piano la notizia che vedrà Johnny Herbert far parte del collegio dei commissari sportivi nel weekend di Melbourne che si appresta a cominciare.
Nulla di strano, apparentemente: sono tanti gli ex piloti che, dopo una carriera spesa in pista, hanno deciso di rinforzare le fila della federazione, ma è il tempismo di tale annuncio che, nelle ultime ore, sta facendo parecchio discutere.
Pochi giorni fa, infatti, l’ex opinionista televisivo, che ha lasciato Sky Sports dopo oltre dieci anni al commento, aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni al The Sun sul caso Horner e sul futuro di Max Verstappen: “Non è una buona cosa per la Formula 1, con tutta questa storia e il clima di tensione che si è creato”.
“Non aiuta la situazione della Red Bull, che al momento ha il miglior pilota del mondo. Sono molto vicini a spingerlo fuori dalla squadra. Ho sentito che sono molto vicini all’accordo con la Mercedes. Mi sembra una cosa stupida da fare, la loro più grande risorsa non è lo show di Christian Horner”.
“Sarebbe una follia se Max se ne andasse a causa della situazione. Jos ha detto che sarebbe stato molto distruttivo e avrebbe fatto a pezzi il team e credo che la situazione sia andata avanti per troppo tempo. Sotto certi aspetti, Christian dovrebbe davvero pensarci e farsi da parte”.
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Nonostante le forti parole nei confronti del team principal del team di Milton Keynes, l’ex pilota sarà comunque una delle quattro figure principali per quanto concerne la direzione gara in Australia, assieme ai già noti Tim Mayer, Matthew Selley, e all’italiano Matteo Perini.
È chiaro che le due cose, qualora dovessero verificarsi uno o più episodi a sfavore di Red Bull nell’arco di Red Bull, ciò potrebbe far storcere il naso agli uomini di Milton Keynes, Horner su tutti.
Forse, prima di indagare altre figure del paddock per possibili conflitti d’interessi, sarebbe il caso che la FIA si assicurasse in primis di non mettersi nelle condizioni di generare potenziali polemiche gratuite.
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