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F1 | Ad un passo dalla morte: Steiner ricorda Grosjean nel 2020

Gunther Steiner ricorda i lunghissimi secondi di terrore dopo il terrificante incidente di Romain Grosjean nel GP del Bahrein di F1, nel 2020.

Inferno di fuoco, Gunther Steiner ricorda l’incidente di Romain Grosjean nel GP del Bahrein di F1, nel 2020. Un momento chiave il futuro del motorsport, che ha definitivamente legittimato l’uso di misure di sicurezza come il sistema halo. Ma anche una tragedia sfiorata, che ha segnato indelebilmente il personale coinvolto e la carriera del pilota francese.

F1 | Ad un passo dalla morte: Steiner ricorda Grosjean nel 2020
I resti della Haas di Romain Grosjean – @A_S12 on X

Ci sono momenti che resteranno per sempre nella memoria degli appassionati di corse. Può trattarsi di vittorie dal particolare carico emotivo, ma anche di incidenti che lasciano tutti, per lunghissimi istanti, con il fiato sospeso. Il motorsport è pericoloso: un mantra che chiunque, in un paddock, ripete silentemente a sé stesso. E, a volte, non può che fare a meno di ricordarlo.

Nel 2020, in un anno già complesso per via della pandemia da Covid-19, la Formula 1 ha sfiorato la tragedia: un contatto, persino banale, tra Romain Grosjean e Daniil Kvyat manda il francese quasi perpendicolarmente contro le barriere. Un impatto ad oltre 200 km/h che spezza a metà la monoposto, che a sua volta si conficca nel guardrail, avvolta in una palla di fuoco causata dalla deflagrazione del carburante.

“C’era un solo modo per sopravvivere”: Gunther Steiner ricorda gli istanti di terrore

Intervistato nel podcast di Sky F1, Gunther Steiner – allora team principal Haas, dove militava Romain Grosjean – ha ricordato le sue sensazioni al muretto box: “La riflessione più importante è che siamo stati fortunati. Qualcuno si è preso cura di noi. Sono stati i 30 secondi più brevi e più lunghi della mia vita. In quel momento sapevo che, se non [Grosjean] non fosse uscito immediatamente, non lo avrebbe più fatto“.

Sono nelle corse da molto tempo: quando vedi quella palla di fuoco, sai che non l’unico modo per sopravvivere è saltare fuori dall’auto. Mentre cercavo di prendere il controllo della situazione, lui salta fuori. Finisce così, eravamo apposto: la cosa più importante era che fosse vivo, poi ci saremmo occupati del resto“.

Penso agli aspetti positivi, alla sicurezza di queste auto da corsa. Senza l’halo, non avrebbe avuto la possibilità di salvarsi. [Penso alle] persone che lo hanno aiutato. È stato fortunato, ma la severità della F1 è stata artefice della sua fortuna. Dopo un incidente, introducono nuove misure per rendere le corse più sicure. Riconosco il merito a Jean Todt, che ha fatto passare il sistema halo nonostante la contrarietà di molti“.

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Foto Copertina: @C4F1 on X

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