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F1 | Alonso spiega il motivo dietro l’assenza di Safety Car

Da ormai 9 gare consecutive, la Safety Car non scende in pista: Alonso prova a spiegare il motivo per cui la F1 potrebbe essere diventata più “sicura”

Una delle caratteristiche storiche delle gare di F1 è sicuramente l’ingresso della Safety Car in pista e uno come Fernando Alonso, veterano della categoria, sa bene quanti incidenti hanno caratterizzato gli ultimi 20 anni. Tuttavia, nelle ultime 9 gare della corrente stagione, la Safety Car non è mai entrata in pista.

Addirittura a Singapore, l’iconica Safety è rimasta nei box senza la necessità di rendersi protagonista. Questo vuol dire che anche Marina Bay, circuito su cui gli incidenti sono sempre stati all’ordine del giorno, quest’anno si è rivelata essere una gara più sicura del solito.

F1 | Alonso spiega il motivo dietro l'assenza di Safety Car
(Photo by Zak Mauger / LAT Images)

Sicuramente non esiste una spiegazione assoluta per quanto sta succedendo, eppure Fernando Alonso si è detto convinto di un fattore che potrebbe essere determinante. Nello specifico, le caratteristiche delle moderne auto ad effetto suolo potrebbe essere sicuramente un fattore determinante. Ma perché?


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Il fatto che queste auto sembrano essere più veloci senza necessariamente essere spinte al limite potrebbe essere una svolta chiave per limitare il rischio di incidenti. “Queste auto non sono facili da guidare quindi è difficile arrivare ad estrarre il loro massimo. Tuttavia, raggiungono delle velocità molto alte anche senza essere spinte al massimo e forse per questo non si spinge fino al limite massimo” racconta lo spagnolo.

Queste macchine alcune volte sembrano di difficile comprensione. Tendi a spingere di più e non recuperi troppo, spingi meno e recuperi lo stesso tempo. In più, troppo spesso, durante le gare dobbiamo regolarci su molte cose, tra cui punti di frenata e gestione delle gomme. Anche questa gestione non ci fa spingere al 100% ma è l’unico modo per mantenere una costante di velocità

Sicuramente dietro a questo atteggiamento si nasconde il numero sempre più basso di incidenti e di interventi della Safety Car. Ci limitiamo, non spingiamo al limite e quindi gli incidenti diminuiscono” conclude poi il due volte campione del mondo.

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