Singapore non ha portato grandi risultati alla Ferrari SF-24, che comunque è cambiata molto sia nell’aerodinamica ma anche nella meccanica, come dimostra l’analisi.
Dopo un weekend a tratti deludente e ricco di elementi altamente complessi tra piloti e ufficio stampa, la Ferrari cerca il riscatto ad Austin. Una pista, quella texana, agli antipodi rispetto a quella di Marina Bay. Curve veloci da percorrenza, curve lunghe e rettilinei dove scarica la potenza del motore. Nonostante il tracciato atipico di Singapore, l’analisi del weekend Ferrari dimostra che la SF-24 non cambia solo nell’aerodinamica, ma anche nella meccanica.
Ala anteriore SF-24 di Singapore
Ferrari si è presentata a Singapore con una nuova specifica di ala anteriore che ha permesso di incrementare il carico locale. Nuovi flap 3 e 4 e una diversa gestione dei flussi sono alla base della nuova specifica. Il cambiamento più importante però è avvenuto nella congiunzione tra profili alari ed endplate. Qui, i tecnici Ferrari hanno preso ispirazione da McLaren con dei vorticatori che hanno il compito di incrementare l’outwash oltre le ruote anteriori. Ciò ha anche benefici a livello di penetrazione aerodinamica, visto che simula una sorta di schermo a “protezione” delle ruote anteriori.
Leggi anche: F1 | Ferrari, nuovi aggiornamenti ad Austin: saranno gli ultimi sulla SF-24
Tra le altre modifiche era attesa una diversa concezione della disposizione delle pelli di carbonio. Questo ha portato ad una flessione diversa e controllata degli elementi alari. Come possibile esaminare dal video poco sotto, i flap 3 e 4 ruotano attorno al loro pivot in modo limitato rispetto a quanto si vede su MCL38. Un obbiettivo ancora da raggiungere, ma il lavoro fatto a Maranello è sulla giusta direzione. Inoltre, la nuova ala Ferrari, come quella McLaren, ha una insolita flessione. Oltre all’asse trasversale, l’ala ruota anche attorno a quello longitudinale. Tale flessione condiziona ovviamente tutti i flussi incidenti, specialmente quelli alle estremità, i quali devono essere finemente controllati.
Visualizza questo post su Instagram
Aero e non solo, la Ferrari SF-24 cambia anche sottopelle
Quella vista a Singapore è stata una Ferrari capace di imprimere un passo gara eccellente sulle gomme medie e dure. A vanificare il tuto c’è stata la posizione di partenza, che ha costretto i due alfieri a subire moltissimi trenini DRS. Grazie ad un’ottima gestione gomma nel primo stint, Leclerc ha potuto coprire oltre metà gara (36 giri) senza mai avere aria pulita davanti a lui. Montata la gomma dura è iniziata una rimonta estremamente competitiva per Leclerc, con il miglior secondo stint di tutto il field.
Ciò che però è ancor più interessante è il passaggio tra le curve 16-17 e 18-19. Quelle dell’ultimo settore sono le uniche che possono indicare il livello di prestazione che potremmo trovare nelle prossime piste. Dall’analisi delle telemetrie emerge una Ferrari con molta gomma e trazione anche nelle parti finali del tracciato. La transizione 16-17 è percorsa da Leclerc con una % di acceleratore nettamente più alta rispetto a Norris. Valori emersi dal giro veloce in gara di entrambi i piloti, con Leclerc che ha il 56/57% di acceleratore, contro il 17/18% di Norris nello stesso punto.
Ad essere ulteriormente interessante è però il passaggio alla curva 18, una piega a sinistra che, seguita dalla 19, immette sul rettilineo di partenza. Essendo percorsa con un picco minimo di velocità di circa 190 km/h, inizia ad essere una percorrenza interessante e di rilievo. Questo per via dell’assetto che è richiesto per un tracciato come quello di Singapore, dove le sospensioni sono morbide per copiare le asperità dell’asfalto. Ciò potrebbe aver innescato un fastidioso bouncing in appoggio, ma non si è verificato. Questo è merito, ovviamente, del nuovo fondo che crea un sigillo aerodinamico efficace, unito a qualcosa di nuovo sotto la pelle. Come per Mercedes la Ferrari sembra aver cambiato il terzo elemento meccanico, utile a mantenere più piatta possibile la piattaforma vettura.
Servono però ulteriori conferme nelle prossime piste, come Austin, ma soprattutto Losail per capire se questo intervento può fare sperare per il futuro.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter