Il campo delle prestazioni è molto ristretto e la sessione pomeridiana lo ha confermato. Vediamo, nell’analisi delle telemetrie, i valori in campo emersi dalle FP2 del GP di Baku.
Conclusa la prima giornata di prove a Baku, il campo di prestazione è molto ristretto e conferma quanto visto nelle ultime gare. Ferrari e Red Bull sono state le più veloci, ma potrebbe esserci qualche intervento di mappatura a modificare i valori. Scopriamo, dall’analisi delle telemetrie, come si sono comportati i team durante queste FP2 del GP di Baku.
Non c’è un favorito
Dal venerdì di Baku non possiamo estrarre un ordine gerarchico chiaro delle prestazioni. Tuttavia, chi sembra estremamente in palla è Leclerc con la sua SF-24. Dopo aver saltato quasi interamente le FP1 e corso parte delle FP2, il monegasco dimostra l’ottimo feeling con questo tracciato. La monoposto del cavallino si è ben adattata al tracciato azero, complice anche un setup aero meccanico centrato per i 6 km di pista.
Osservando gli onboard, la monoposto di Sainz e Leclerc ha ridotto, se non fatto sparire il fastidioso bouncing. Merito di questo è il nuovo fondo che ha permesso alla Ferrari di virare verso setup meccanici più morbidi. Ciò ha permesso alla SF-24 di avere un migliore grip nelle curve lente e in accelerazione, requisito fondamentale per un tracciato come quello azero. Manca ancora un leggero fine tuning di ammortizzatori e barre, ma il lavoro notturno al simulatore di Maranello saprà trovare la migliore soluzione.
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Molto vicina la Red Bull di Perez, che con la sua RB20 ha chiuso il venerdì a 6 millesimi da Leclerc. Il messicano conferma di trovarsi a suo agio. L’introduzione del “nuovo” fondo castrato ha riportato un po’ di bilanciamento alla RB20, consentendo ad entrambi i piloti di spingere per cercare il tempo. Perez, a differenza di Verstappen ha utilizzato una mappatura un po’ più spinta. Ciò è confermato dal distacco accumulato dall’olandese nel solo T3 (6 decimi).
Buona performance anche da parte della Mercedes che con Hamilton ha chiuso in terza posizione. La W15 ha mostrato un buon bilanciamento, con il 7 volte iridato che ha scelto un approccio differente rispetto a Leclerc e Perez. Nella maggior parte delle curve preferisce sacrificare l’ingresso per aver una migliore uscita, estremamente visibile alla 16, dove è il primo ad andare sull’acceleratore, guadagnando nella prima fase dell’allungo.
Leggermente più anonima la McLaren che con Piastri non ha brillato, ma non è comunque da escludere nella lotta di questo fine settimana. Il loro assetto aerodinamico è impostato come quello di Monza, con un’ala posteriore leggermente più scarica rispetto agli altri. Ciò ha fatto perdere leggermente grip al posteriore, innescando un nocivo scivolamento.
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