È la settimana del Tempio della Velocità, dove le monoposto raggiungono le più alte velocità medie del mondiale. Una sfida per tutti e soprattutto per Pirelli, chiamata a scoprire le caratteristiche del nuovo asfalto di Monza.
Tutto pronto per gareggiare a Monza, con le squadre che si apprestano a correre in un tracciato totalmente rinnovato e che potrebbe creare non pochi grattacapi. Asfalto, cordoli e alte temperature potrebbero rendere più difficile la preparazione del setup perfetto in vista di gara e qualifiche. Un GP da scoprire con Pirelli pronta a preparare al meglio le coperture con il nuovo asfalto di Monza.
Da inizio anno l’Autodromo di Monza ha preso parte a un lungo e profondo processo di rinnovamento e ammodernamento delle strutture. La modifica più evidente e di maggiore impatto per le monoposto è l’asfalto, interamente riposato sui quasi 6 km di tracciato. Essendo stato posato di recente, il nuovo manto si presenta con una colorazione molto scura e una superficie piuttosto liscia.
Attenzione alle temperature
Questo perché deve essere ancora “rodato”, avendo visto solamente due sessioni di test aperte alle vetture GT nel recente periodo. La colorazione molto scura del nuovo manto però potrebbe creare alcuni problemi nelle giornate calde, con alcune previsioni che ipotizzano picchi di 50 °C. Essendo un manto ancora molto nuovo, le proprietà adesive saranno molto elevate incrementando le prestazioni delle coperture. Con l’asfalto da scoprire e da rodare sarà quasi scontata un’evoluzione della pista estremamente accesa.
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Altra incognita presente su questa nuova Monza è la nuova conformazione dei cordoli, specialmente quelli dove le velocità di percorrenza sono elevate. Variante Ascari e uscita delle Lesmo potrebbero innescare delle vibrazioni negli pneumatici sulla lunga distanza. Da non sottovalutare la sollecitazione laterale impressa sugli pneumatici nelle curve veloci e leggero banking presenti sul tracciato.
Come annunciato a ridosso della pausa estiva, Pirelli ha scelto le mescole più morbide per il GP d’Italia. Con la pit lane tra le più lunghe del mondiale, la strategia più indicata è quella con la singola sosta. Tuttavia, nelle varie prove libere in programma, le squadre dovranno valutare al meglio l’impatto del nuovo asfalto sulla durata e il degrado degli pneumatici impiegati.
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