Anteprima tecnica della Ferrari SF-24, che in Brasile vuole confermare i progressi fatti anche a Interlagos sfruttando il pieno potenziale della monoposto.
La Scuderia di Maranello arriva in Brasile dopo due successi ottenuti su due gare di fila. Segno che il progetto 676 è capace di adattarsi su piste differenti dai “semplici” circuiti “Stop&Go” come Baku e Singapore. Scopriamo in questa anteprima tecnica in vista del Brasile, come potrebbe andare la Ferrari SF-24 su un circuito che potrebbe essere ancora più complesso.
Austin e Città del Messico, due tracciati diversi e con lo stesso risultato al termine del GP. Due vittorie back to back per Ferrari che non ripete questo risultato dal 2022. Due tracciati che hanno messo in luce una più ampia finestra di utilizzo della monoposto, sia in circuiti da alto carico che più basso. La prova del nove di Austin, come definita dai piloti Ferrari, è andata bene, ma manca il voto finale che arriverà in Brasile.
Il tracciato di Interlagos, infatti, si presenta ancora differente rispetto al Cota e l’Hermanos Rodriguez. Curve lunghe, ripartenze e cambi di pendenza metteranno alla prova ancora una volta la SF-24. Se sulle accelerazioni abbiamo conferme di un ottimo comportamento, le curve lunghe potrebbero evidenziare un limite, ancora non corretto, della Rossa. Tuttavia, la prova di Austin, con il ferro di cavallo 16-18, ha dimostrato un netto passo avanti rispetto al 2023.
Interlagos e i dubbi sul nuovo asfalto
Ciò che però potrebbe creare qualche dubbio è l’utilizzo delle mescole più morbide, rispetto a quelle centrali impiegare in Texas. La finestra di assetto, seppur più ampia, potrebbe non coprire in pieno la ridotta rigidezza delle mescole più morbide in uso a Interlagos. Pista, quella brasiliana, simile a Zandvoort, con l’unica differenza che in Olanda erano presenti le mescole più dure.
A livello sospensivo la SF-24 potrebbe dover cercare il limite sospensivo che attualmente è leggermente più basso rispetto a MCL38 e RB20. Una sospensione troppo rigida per il controllo del rollio potrebbe non permettere una perfetta rotazione della monoposto nelle curve lente. Si tratterà quindi di cercare un assetto di compromesso tra morbidezza sul longitudinale (trazione) e laterale (rollio). All’anteriore non dovrebbero presentarsi grossi problemi di inserimento, con l’ala anteriore che ha dimostrato un potenziale decisamente notevole. Inoltre, essendo un tracciato front-limited, l’ingresso in finestra delle coperture anteriori sarà ancor più cruciale.
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