L’esordio di Audi in F1 si fa sempre più vicino e Gerhard Berger, sulle orme di Ferrari e Red Bull, ne predice la competitività.
Gerhard Berger paragona Audi a Ferrari e Red Bull, in attesa dell’esordio in F1. La casa automobilistica tedesca, che nel 2026 terminerà il percorso di acquisizione di Sauber, non nasconde le proprie ambizioni. Ingolstadt punta a vittorie e titoli Mondiali, non sarà nel Circus come comparsa. La strada per il successo, tuttavia, potrebbe essere più lenta e tortuosa del previsto.

Audi è senza dubbio una delle regine del motorsport globale. All’inizio degli anni 2000 e fino al 2014, i Quattro Anelli hanno trionfato ben tredici volte a Le Mans, instaurando un dominio intervallato soltanto dalle vittorie Bentley e Peugeot. Nel 2024, a coronamento del progetto nei Rally Raid, Audi ha conquistato anche la Dakar, con Carlos Sainz alla guida della RS Q e-tron.
La Formula 1, in ogni caso, sarà una sfida per diversa. Si tratta di un campionato che non ammette errori e che richiede grandi ed oculati investimenti, oltre che capacità del tutto fuori dal comune. Costruire un team vincente richiede tempo, persino diversi anni, stagioni in cui bisogna mantenere alta la motivazione e non commettere sbavature di alcun tipo.
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“Un debutto nella massima categoria del motorsport non va sottovalutato – spiega Gerhard Berger alla BILD – Richiede pazienza e pochissimi errori. Ricordo Red Bull, nel cui progetto sono stato inizialmente coinvolto. Nonostante l’arrivo di Adrian Newey, ad esempio, sono stati commessi molti errori e hanno impiegato sei anni prima di diventare un team vincente“.
“Impiegheranno almeno cinque anni per essere competitivi – continua l’ex pilota austriaco – Guardate Ferrari all’inizio di questo secolo. Nonostante Michael Schumacher, Jean Todt, Ross Brawn e Rory Byrne, hanno impiegato cinque anni prima di vincere dei titoli Mondiali“.
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Foto Copertina: F1