In F1 si fa strada l’idea di avere commissari permanenti per ogni gara: il Presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, frena gli entusiasmi.
Commissari permanenti in F1, Ben Sulayem risponde alle richieste alla FIA: chi sarebbe disposto a pagarli? L’idea, avanzata a più riprese dai piloti e addetti ai lavori, ha già raccolto un ampio consenso all’interno del paddock. Tuttavia, il Presidente della Federazione Internazionale frena gli entusiasmi: istituire una figura professionale specifica richiederebbe nuovi investimenti.
Nel mezzo dell’ampio dibattito tra FIA, FOM e piloti, si fa largo anche il tema della direzione di gara. Alla Federazione Internazionale viene chiesta uniformità di giudizio sulle decisioni sportive prese durante i weekend di gara, che potrebbe essere raggiunta interrompendo l’attuale rotazione dei commissari di gara, facendone un ruolo permanente.
Si tratta di una proposta che, con il passare dei mesi, ha raccolto sempre più consensi. Istituire la figura professionale di un vero e proprio “arbitro”, che prenderebbe le decisioni seguendo lo stesso metro di giudizio in ogni round del mondiale, avrebbe evitato gran parte delle controversie scatenatesi nel 2024. Tuttavia, secondo il Presidente della FIA, una carica di questo tipo richiederebbe nuovi investimenti.
FIA, Ben Sulayem: “I commissari permanenti in F1 hanno un costo”
Intervistato da Motorsport.com, Mohammed Ben Sulayem fornisce il suo punto di vista sulla questione: “Sono discorsi molto belli, ma quando parlano di professionalità poi non vogliono pagarla. È una cosa ovvia. Parlano e poi ci chiedono cosa facciamo con i nostri soldi. Ma io non dico: ‘Oh, scusate, e voi?’. I piloti guadagnano milioni. Chiedo loro dove li spendono? No, dipende da loro, è un loro diritto“.
“Noi facciamo quello che vogliamo con i nostri soldi. Sono affari nostri. Lo stesso vale per loro e per i loro soldi. Sono affari loro. Lo ripeto sempre: gli steward non crescono sugli alberi. Ci vuole tempo per educarli, ci vuole tempo per formarli. E poi bisogna farli crescere, si tratta di un programma. Capisco l’idea di averli forse come in Premier League, dove sono pagati, ma noi non abbiamo i soldi per farlo“.
“Quindi dobbiamo stare molto attenti a come ci muoviamo. Finché si impegnano, sono corretti e vengono addestrati correttamente, ci saranno steward che vanno e vengono“.
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Foto Copertina: @RBR_Daily via X