Helmut Marko rivela i problemi Red Bull nel GP di Monaco di F1 e suggerisce che Ferrari potrebbe essere veloce anche in Canada.
Dopo il GP di Monaco di F1, Ferrari favorita anche in Canada, preoccupato Helmut Marko. L’austriaco ha analizzato su Speedweek il weekend monegasco, evidenziando i problemi che hanno rallentato il lavoro in Red Bull. Come già emerso, la criticità maggiore sta nella mancanza di correlazione fra simulatore e pista, che non permette un approccio lineare al lavoro in pista.

Red Bull lascia Montecarlo con le ossa rotte. Il weekend monegasco è stato un disastro per gli austriaci, con il rovinoso ritiro di Sergio Perez – attenzione al costo dei danni subiti dalla sua RB20 – e l’opaco sesto posto di Max Verstappen. Il campione olandese, protagonista soltanto un anno fa di una pole position impressionante, chiude lontano dal podio dopo un errore in qualifica.
“Abbiamo avuto tanti problemi sui cordoli – spiega Helmut Marko – La macchina si è adattata relativamente bene per le qualifiche e potevamo presumere che Max sarebbe arrivato in prima fila. Ma ovviamente, quando si ha una macchina così nervosa, anche un pilota come Max può commettere un errore. Ha cercato di massimizzare il primo settore, dov’era più veloce delle Ferrari, e limitare i danni negli altri“.
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“Il problema nasce al simulatore, che indicava un comportamento più fluido della vettura sui cordoli – continua l’austriaco – In parole povere, questo significa che non c’è correlazione fra simulatore e pista. E Monaco non è stato il primo circuito in cui abbiamo avuto questo problema. Questo è il primo punto che affronteremo“.
Guardando al Canada, se in Ferrari c’è cauto ottimismo, Helmut Marko prevede altre difficoltà: “Siamo ottimisti sul fatto che riusciremo almeno a scoprire perché il simulatore produce dati che non corrispondono alla realtà. Ma anche Montreal potrebbe essere un weekend difficile per noi“.
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Foto Copertina: Red Bull Content Pool