Il Giappone l’ennesima delusione, forse la Ferrari è davvero “nata male”: il commento che non lascia scampo alle speranze di Maranello in F1
A Suzuka l’ultima sentenza: questa Ferrari “nata male” deve davvero arrendersi in F1? Il quarto e settimo posto del Gran Premio del Giappone sono il miglior risultato stagionale, al termine del terzo round del mondiale. Troppo poco per una monoposto che doveva lottare per il titolo. Il commento di Leo Turrini, al termine della gara, non lasca scampo alla scuderia di Maranello.

Sembra passata un’eternità da quella festa in piazza a Milano. L’entusiasmo, la voglia di vincere, la “certezza”, per certi aspetti, di poter far bene: le prime tre gare della stagione sono state un duro risveglio per il Cavallino Rampante. Era forse davvero soltanto un sogno? E la vittoria nella Sprint Race di Shanghai è stato davvero soltanto un abbaglio? Il clima, nel garage, pare confermarlo.
Charles Leclerc è notoriamente espressivo e il suo pessimismo, dopo Suzuka, è un segnale chiaro: qualcosa non è andata come la squadra sperava, quest’anno. Dover arrendersi a McLaren poteva essere preventivato, certo, ma dopo Australia, Cina e Giappone c’è qualcuno che parla persino di “quarta forza“. Un colpo troppo basso per chi, invece, puntava all’essere la prima.
La Ferrari SF-25 è “nata male”
Il commento più dissacrante arriva da Leo Turrini, affidato al suo blog su quotidiano.net: “La Ferrari questa è. Mediocre. Non aurea. Mediocre e basta. Si può immaginare un recupero da sviluppi, ma nel presente la situazione non si presta ad equivoci. La SF-25 è nata male. E si vede. Si era già capito, poi ovviamente ci possiamo aggrappare al filo della eterna speranza, ovviamente senza prenderci in giro“.
“Leclerc ha dato il massimo, sia in qualifica che in gara. È rimasto lontano dai tre davanti, in una gara normale, cioè senza pioggia o safety. Hamilton: ho troppo rispetto per lui per giudicarne la prestazione. E sempre alla macchina dobbiamo tornare, purtroppo“.
Gli aggiornamenti previsti per il Bahrain potrebbero risollevare le prestazioni della vettura, in un mondiale dove i distacchi sono comunque ridottissimi. Anche solo un decimo può fare la differenza tra una prima fila e il fondo tra i top team, in qualifica. Ma per chi si aspetta “miracoli”, la risposta arriva direttamente da Frédéric Vasseur: a Sakhir, e poi a Gedda, non ce ne saranno.
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Foto Copertina: Scuderia Ferrari