Max Verstappen ha chiuso le qualifiche di Las Vegas in quinta posizione, ammettendo che il risultato poteva essere ancora peggiore.
Max Verstappen è stato autore di un’altra grande impresa di guida, con l’olandese che ha guidato oltre le potenzialità della sua RB20. Una qualifica che ha dimostrato ancora una volta il suo valore nei confronti di Perez, eliminato in Q1. Nonostante questo risultato interno alla Red Bull, Verstappen è stato molto duro con la squadra al termine delle qualifiche di Las Vegas.
La Red Bull sta pagando il prezzo di non aver sviluppato una specifica di ala posteriore da basso carico per i circuiti più veloci del campionato. Come a Monza, il team di Milton Keynes è stata costretta ad utilizzare un’ala da medio carico, che porta con sé troppa resistenza aerodinamica. Una scelta di sviluppo che non è stata condivisa da Verstappen.
“Abbiamo scelto di non realizzare [un’ala posteriore a basso drag]”, ha dichiarato Verstappen al termine delle qualifiche del GP di Las Vegas. “Non ne abbiamo una. Quindi questo è già dal 2022. Credo che non avremmo mai pensato di farla così bassa. Poi, con il limite del budget, si scelgono le priorità e noi le abbiamo spostate. Mi sarebbe piaciuto avere un’ala più bassa? Sì, sicuramente. O almeno una forma diversa, più efficiente. Dobbiamo valutare, anche perché c’è solo un altro anno con queste vetture. Non so se ha senso farlo, ma per me è come se avessimo buttato due weekend per questo limite.”
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Una scelta che risiede in una sorta di immobilismo tecnico della Red Bull, che non credeva in un recupero così efficace degli avversari. Infatti, nel 2022 e nel 2023, l’efficienza delle varie RB è stata di riferimento, ma nel 2024 la situazione si è ribaltata.
Uno scenario che ha sorpreso su più fronti la Red Bull, che è stata costretta a misure estreme per cercare di non far scappare gli avversari. L’esempio più importante è il cambio radicale in Ungheria con la RB20 da alto carico e il flap mobile super tagliato.
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