Il Gran Premio di Singapore di F1 ha messo in luce il dominio tecnico McLaren ma, se Marko teme Norris, cosa sarebbe cambiato con Ferrari?
Lando Norris e McLaren scappano nel GP di Singapore di F1 ed Helmut Marko è preoccupato, ma manca il fattore Ferrari. La gara a Marina Bay si è presto tramutata in un potente assolo del pilota inglese. Solido anche in partenza, suo usuale punto debole, sfrutta al massimo il potenziale della MCL38 e fa il vuoto alle sue spalle: prima del pit stop, il suo vantaggio ammontava già a venti secondi e più.
Citando una battuta ricorrente nel mondo social, potremmo dire che “il dominio McLaren potrebbe annoiare i tifosi“. In effetti, le prestazioni messe in pista a Singapore sono allarmanti (per i rivali di Woking): Lando Norris parte e scappa via, scomparendo all’orizzonte in una gara solitamente tenuta volontariamente compatta dal leader di turno.
Helmut Marko ne è scioccato e confessa le sue preoccupazioni ad OE24: “È pazzesco come [Lando Norris] si sia allontanato, il nostro deficit è allarmante. Abbiamo urgentemente bisogno di prestazioni. Grazie a Dio abbiamo quattro settimane per lavorarci. Ci sarà molto da fare“.
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Red Bull teme McLaren e la MCL38, una monoposto che ha già dimostrato di essere estremamente versatile. Non è detto che ad Austin, al COTA, quanto visto a Marina Bay non possa ripetersi. Tuttavia, nell’enorme vantaggio accumulato da Lando Norris a fine gara (20 secondi, che sarebbero potuti essere oltre 30), manca il fattore Ferrari.
Le due SF-24 sono partire in mezzo al gruppo, restando imbrigliate nei frustranti treni DRS. Ma è bastata un po’ di aria pulita per permettere a Charles Leclerc e Carlos Sainz di mostrare il potenziale della monoposto, girando su ritmi anche migliori di Max Verstappen. Senza la sciagurata qualifica del sabato, sarebbe stata una gara ben diversa. E, forse, il dominio McLaren sarebbe stato una semplice vittoria.
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Foto Copertina: Formula 1
