Il 2024 non è stato un anno brillante per Hamilton e il Qatar lo ha confermato: Vasseur chiarisce la posizione della Ferrari a riguardo
Lewis Hamilton sta vivendo una stagione molto complessa e l’imminente passaggio alla Ferrari e alla corte di Fred Vasseur potrebbe diventare un problema. Così, dopo la prestazione dell’inglese in Qatar, è stato chiesto al team principal francese cosa ne pensa e se si sente preoccupato dalla situazione.
A destare i sospetti è sicuramente la reazione di impotenza di Lewis Hamilton quando gli viene comunicato di aver ricevuto una penalità. Il sette volte campione del mondo, offuscato dalla rabbia, ha chiesto di fermare la macchina ai box senza proseguire la gara, fino a quel momento decisamente frustrante.
Hamilton delude? La risposta di Maranello
Non è stata la prima volta durante la stagione che l’inglese ha dimostrato una serie di problemi e di difficoltà con la sua monoposto. Nel paddock e non solo in molti iniziano a chiedersi cosa ne pensa la Ferrari a riguardo, considerando l’arrivo imminente dell’inglese a Maranello.
Tuttavia, è un dato di fatto che molto probabilmente l’inglese arriverà nel mondiale piloti dopo il suo compagno di squadra che lo batterebbe per la seconda volta dopo il 2022. Non il massimo per il pilota che la Ferrari vuole per ritornare ad essere grande. Ma Vasseur non la pensa così…
“Non sono per niente preoccupato. Guardate i 50 giri che Lewis ha fatto a Las Vegas, bastano quelli. Era partito dalla decima posizione ed è arrivato secondo sul podio. Quello è Hamilton”. Questa la perentoria risposta del team principal della Ferrari che difende l’inglese nonostante tutte le difficoltà accorse durante la stagione.
C’è da dire che le prestazioni di Hamilton spesso sono state condizionate da fattori esterni come la foratura di ieri che lo ha poi costretto ad un errore per cui ha ricevuto penalità. Ma alla fine dei conti, Hamilton non ha ancora dimostrato nulla alla Ferrari e la sua storia parla per sè. Non è ancora arrivato il momento di condannare o di elogiare. E allora, tempo al tempo.
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