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F1 | Leclerc e la sua magica gestione gomme a Monza: “Pensavo ad una sola cosa”

Leclerc è stato autore di una gara superba, vinta anche grazie ad una gestione gomme perfetta nel secondo stint a Monza.

Ferrari porta a casa un bottino di punti decisamente importante per tenere aperta la lotta per il mondiale costruttori. I nuovi upgrade, specifici e no, per la pista di Monza hanno portato quel plus di prestazione che hanno permesso alla SF-24 di primeggiare sulla MCL38. Tuttavia, il fattore determinante per la vittoria è stata la gestione gomme di Leclerc, che ha spiegato dopo il GP di Monza.

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La Ferrari SF-24 che si è presentata a Monza ha dimostrato ancora una volta che è tra le più docili sulle coperture. Un elemento decisamente cruciale nella lotta al mondiale e che potrebbe diventare determinante in piste più severe. Tra queste troviamo sicuramente Austin e Losail, dove le curve in appoggio e in sequenza sono diverse. Contenimento del degrado che però ha anche un suo contro. Infatti, da ormai inizio campionato, la Ferrari non riesce ad accendere subito gli pneumatici per ottenere prestazione durante le qualifiche.

Perfezione al volante nel secondo stint

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Qualcosa sembra sia cambiato dopo il GP di Monza, con le qualifiche che hanno dimostrato un passo avanti nell’accendere gli pneumatici. Al termine della sessione del sabato, le due Ferrari si sono piazzate a poco più di un decimo dalla McLaren di Norris. Manca ancora qualcosa nell’accensione della chimica delle coperture, con l’ottimizzazione del pacchetto Monza che potrebbe eliminare questo problema. 

Ciò che non è un problema, attualmente, in Ferrari è la gestione gomma, dove Leclerc e Sainz sono riusciti a coprire l’intero GP di Monza con una singola sosta. Nel secondo stint, quello decisivo, Leclerc è riuscito a mantenere un ritmo estremamente costante, con una variazione nei tempi di 250 millesimi.


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Consapevole della magia portata a termine nel secondo stint, Leclerc ha spiegato quei 35 giri di pura classe. “L’unica cosa su cui mi sono concentrato è stata l’anteriore sinistra. Vedevo che c’era un po’ di graining e non volevo che peggiorasse. Altrimenti, sapevo che sarebbe stato questo a farmi perdere la gara”.

“Quindi è stato il mio unico obiettivo per l’ultimo… In realtà, da quando ho montato l’hard sulla macchina. Sì, era il mio unico obiettivo. Sapevo che era fondamentale non aprire troppo il graining. E abbiamo fatto un ottimo lavoro. Anche in questo caso, non appena ho avuto aria libera, ho potuto modificare un po’ il bilanciamento della vettura e sollecitare maggiormente gli pneumatici posteriori, che era esattamente quello che volevo fare. E non appena il bilanciamento è cambiato, ho sentito che il ritmo stava tornando”.

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