Il 10 settembre 2024 passerà come il Newey Day, con l’ingegnere inglese che ha parlato del legame unico con Honda che ritroverà in Aston Martin.
La Formula 1 è fatta di passaggi e trasferimenti da squadra a squadra. Dopo quasi 20 stagioni trascorse a Milton Keynes, il genio di Cichester è ormai accasato a Silverstone, dove ha sede Aston Martin nel suo nuovo e avanztato AMR Technology Center. L’avventura di Newey in Formula 1 proseguirà con Honda, che sarà il fornitore di Power Unit per Aston Martin dal 2026.
La scorsa stagione Aston Martin e Honda hanno annunciato la collaborazione per la fornitura delle power unit a partire dal 2026. Un accordo che potrebbe anche aver gettato le basi dell’approdo di Newey a Silverstone. Il colosso giapponese si è impegnato moltissimo nel raggiungimento della collaborazione, con Honda che ha realizzato una nuova sede in Inghilterra per avere una base europea.
Con le regole 2026 che sono ancora non definitive, i tecnici di tutte le squadre stanno simulando molti elementi meccanici e soprattutto la power unit. Motore endotermico ed elettrico che avranno una struttura totalmente nuova nel 2026. Addio alle trombette ad aspirazione variabile e MGU-H in favore di una “semplificazione”.
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Con un lavoro di simbiosi sempre più fondamentale, telaio, aerodinamica e Power Unit devono collaborare al meglio. Grande importanza è riservata al propulsore ibrido, che dovrà essere potente e soprattutto affidabile.
“La Power Unit, ovviamente, è stata annunciata da tempo e Honda ci sta lavorando molto duramente“, ha detto Newey alla sua presentazione in Aston Martin. “Sarò molto contento di continuare a lavorare con Honda. Mi è piaciuto molto lavorare con loro negli ultimi sei anni alla Red Bull”.
“Un grande gruppo di ingegneri, con cui è molto facile lavorare. Per quanto riguarda il telaio, le norme aerodinamiche saranno annunciate l’1 o il 2 gennaio. Quindi mi unirò a loro, più o meno, due mesi dopo. Si tratterà di mettermi al passo con i tempi il prima possibile. E, cosa altrettanto importante, di conoscere tutti i presenti. Imparare a lavorare con tutti e a trarre il meglio l’uno dall’altro. Si tratta di questo”.
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