Le aspettative per il GP d’Olanda per la Mercedes erano decisamente diverse, ma il rebus W15 si complica ancora di più per Toto Wolff.
Prima della pausa estiva, Mercedes si era candidata come seconda forza dietro alla McLaren. Negli 4 appuntamenti precedenti a Zandvoort, 3 di questi sono stati conquistati da una W15, ma al rientro sembra essere tutto svanito. Una monoposto difficile da comprendere e che complica la seconda parte della stagione, con Wolff che non riesce a capire la Mercedes W15 dopo il GP d’Olanda.
È un’altalena di prestazioni per la Mercedes, che oscilla tra le prime tre o lontano dal podio. Un risultato, quello olandese, che brucia ancor di più a Toto Wolff, reduce da una doppietta (su pista) a Spa. L’austriaco è decisamente sorpreso del risultato e non riesce ancora a capire cosa generi questi risultati altalenanti.
Un GP che sembrava promettere bene, con Russell a scattare dalla 5 casella. Tuttavia, al termine dei 72 giri in programma, gli alfieri Mercedes hanno tagliato il traguardo in settima e ottava posizione, con Hamilton in rimonta dalla 13esima.
Rompicapo complesso per la Mercedes
“Queste vetture a volte sono una scatola di sorprese“, ha commentato Wolff al termine del GP. “Abbiamo conquistato sei podi di fila e questa non sembra la macchina di tre settimane fa, che almeno aveva ottenuto il primo e il secondo posto in pista”.
“Non si può avere un risultato del genere senza che qualche fattore abbia giocato un ruolo importante. Dovremo analizzarlo nei prossimi giorni prima di Monza. È stato perché abbiamo messo qualcosa sulla macchina che non ha aiutato? Abbiamo cambiato qualcosa nella vettura che non andava bene? Come si giustificano queste fluttuazioni nelle prestazioni? A volte in questo fine settimana siamo sembrati molto bravi e poi oggi non siamo riusciti ad ottenere risultati impressionanti in termini di usura degli pneumatici”.
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Quello che più ha fatto retrocedere la Mercedes nel GP è proprio la cura degli pneumatici, che negli appuntamenti precedenti era di riferimento insieme a Ferrari. Sembra quasi che il nuovo fondo inneschi uno scivolamento, non compensato dall’assetto, causa dell’overheating degli pneumatici e conseguente usura.
“È stato l’assetto?” – prosegue Wolff – “È stata la pista? Cosa abbiamo sbagliato? È stato il sottoscocca? È stato tutto l’insieme? Speriamo di poterlo risolvere entro Monza. Ma la differenza di prestazioni tra P1/P2 e P7/P8 è un grosso problema. A mio parere, non era semplicemente una questione di assetto”.
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