Frederic Vasseur ha risposto in modo chiaro e diretto alle “accuse” riguardo lo Skid illegale sulla Ferrari SF-24.
Il weekend del GP di Las Vegas è iniziato in modo turbolento con l’introduzione della direttiva tecnica che mette nel mirino le protezioni al pattino. Una misura che è stata varata dalla FIA, si dice su spinta Red Bull, riguardo alcuni accorgimenti che limitavano l’usura del pattino. Le prime ad essere nel mirino sono state Ferrari, Mercedes e Haas, ma senza alcuna prova di questo trucco. Alle accuse ha risposto direttamente Vasseur, che ha commentato la direttiva e il lavoro sul presunto skid illegale presente sulla Ferrari.
Presente nella conferenza stampa del giovedì, Vasseur ha parlato di diversi argomenti, dagli aggiornamenti in ottica 2025 ai temi caldi del weekend. Uno di questi è l’introduzione della nuova direttiva tecnica che ha animato il paddock in Nevada.
Entrati nel weekend americano, il paddock ha scoperto dell’introduzione di questa direttiva della FIA che mirava ad una più stretta procedura di controlli. Verifiche che coinvolgono il pattino sotto la vettura, che in condizioni di gara, non deve consumarsi di oltre 1 millimetro dei 10 disponibili. Consumo che si verifica ogni volta che le vetture strisciano sull’asfalto per effetto del carico aerodinamico e della conseguente ridotta altezza da terra.
Vasseur conferma le indiscrezioni
Interrogato durante la conferenza stampa dei TP in quel di Las Vegas, Frederic Vasseur ha commentato l’introduzione della direttiva. Alla conferenza erano presenti anche Wolff e Oakes, con Mercedes che era tra le indagate riguardo il “trucco” impiegato per proteggere lo skid. Le parole dei Vasseur confermano anche le indiscrezioni giunte a F1inGenerale, con Ferrari che non sembrava preoccupata della nuova TD.
“Sì, abbiamo dovuto fare un cambiamento“, ha commentato tranquillamente Vasseur. “Ma prima avevamo anche la conferma che lo skid era legale, da parte della FIA. Credo che per noi sia stato giusto non lottare, perché voglio concentrarmi sul campionato e non su questo tipo di discussioni. Ma l’approccio è stato strano.” Dichiarazioni che confermano un’anomalia nell’introduzione della direttiva, ormai a fine campionato.
Leggermente meno tranquillo Toto Wolff, che ha commentato: “Sì, abbiamo dovuto cambiare anche il modo di gestire il fondo.”
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