Las Vegas amara per Leclerc che si è lasciato andare in un team radio di fuoco, ma che non preoccupa Vasseur.
Gara dolce amara per la Ferrari che credeva di poter lottare per la vittoria in modo facile e ottenere una doppietta tra le strade di Las Vegas. Piani andati in fumo per mano di una Mercedes W15 in over performance al freddo del Nevada. Weekend complicato anche dallo screzio tra i due piloti della Ferrari dopo la seconda sosta del monegasco. Leclerc che si è lasciato andare in un team radio infuocato, di cui però non sembra troppo preoccuparsi Vasseur al termine del GP di Las Vegas.
Il rapporto tra Leclerc e Sainz sembra sempre più incrinato, tra dichiarazioni che cercano di attaccare uno e l’altro che cerca di difendersi. Un modo veloce e semplice per portare l’acqua al proprio mulino, senza però pensare al bene della squadra che poteva conquistare ancora più punti. Un bottino comunque soddisfacente per Vasseur, che sembra contento per aver ridotto ulteriormente il distacco dalla McLaren. Manager di Davreil che però adesso ha il compito di placare gli animi in casa Ferrari in vista degli ultimi due appuntamenti.
Il tutto si è scatenato al giro 31, quando Leclerc è entrato, tre giri dopo Sainz, per fare la sua seconda sosta. Il monegasco, al secondo stint con gomma bianca, è entrato appena davanti al compagno di squadra, informato di non dover attaccare Leclerc e mantenere le posizioni. Così non è stato e Leclerc ha scaricato tutta la tensione al termine del GP nel suo team radio.
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“Non sono affatto preoccupato“, ha affermato Vasseur nel debrief post Las Vegas. “Penso che, ancora una volta, sia sempre la stessa storia: o devono fare commenti o non devono farli. Stanno facendo commenti sul giro [di rientro] e non hanno sempre il quadro completo. Ne discuteremo e non sarà un problema. Dobbiamo evitare di lottare, ma in questa fase penso che aprendo lo stint, bisogna essere dalla parte della gestione, e Carlos era già al terzo o quarto giro dello stint. Penso che sia più il fatto che la situazione era davvero difficile per tutti, ma ne discuteremo stasera. Non sarà un problema”.
“Quando abbiamo discusso con Carlos per il pitstop, gli ho spiegato che si trovava all’ombra di Lawson, Tsunoda forse, e voleva fare il pit, volevamo tenerlo in pista. Stavamo discutendo in questo modo e in cima abbiamo dovuto cambiare e c’è stato un po’ di caos, ma quando sono in macchina hanno la loro visione della gara”.
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