Ford tornerà in Formula 1 nel 2026 come partner tecnologico delle prossime Power Unit Red Bull. Dopo alcune dichiarazioni di Horner in merito, l’ovale blu ha tenuto a precisare lo stato dei lavori.
Con la presentazione della RB19 nel 2023, la Red Bull ha annunciato Ford come partner tecnologico per lo sviluppo delle power unit rivoluzionarie del 2026. Una collaborazione che vede Ford in aiuto della squadra di Milton Keynes, visto che è la prima esperienza da primo costruttore di power unit. Con le regole ancora poco chiare sul telaio, le squadre sono al lavoro per sviluppare la migliore base per i propulsori. Lavori che hanno visto preoccupato Horner di recente, ma Rushbrook chiarito la situazione con gli ultimi aggiornamenti sul RBPT.

Ford ha voluto smentire tutte le voci che parlavano a gran voce di un enorme ritardo nello sviluppo della power unit, ammettendo di non sapere lo stato degli altri. Una risposta che è arrivata dopo alcune dichiarazioni di Horner, il quale aveva affermato che la power unit RBPT è “indietro di 70 anni rispetto a Ferrari”. Parole che hanno subito animato gli uomini Ford coinvolti nella collaborazione. Inoltre, le dichiarazioni del TP Red Bull sono seguite ad una massiccia assunzione di personale ex Mercedes per lavorare nel nuovo reparto Powertrain.
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Rushbrook in un’intervista a Motorsport ha affermato che sono stati raggiunti tutti gli obiettivi posti nella fase progettuale. “Come in ogni programma, si stabiliscono determinati obiettivi e tappe. Al momento stiamo raggiungendo tutti i nostri obiettivi e le tappe desiderate, posso solo dire che abbiamo fissato i nostri obiettivi per la power unit in base all’esperienza e a ciò che riteniamo necessario per avere successo nel 2026″.
“Non abbiamo idea di dove si trovi la concorrenza e quale sia la loro curva di sviluppo, semplicemente non abbiamo un confronto diretto con i nostri avversari, ma se guardiamo a ciò che pensiamo di dover avere per avere successo, allora siamo in buona forma”.
Il responsabile Motorsport di Ford Rushbrook ha precisato anche la suddivisione dei lavori su queste complesse power unit. “Il motore a combustione interna e il turbocompressore non erano nell’elenco iniziale delle cose a cui avremmo contribuito, ma in termini di modelli e test, abbiamo conoscenze che possono aiutarci”.
“Quindi ora ci occupiamo anche di questo, anche se la nostra attenzione principale rimane sempre sui componenti elettrici. Per tutti questi elementi c’è un supporto tecnico diretto da parte di persone della Ford nel campus di Milton Keynes. Noi contribuiamo in molte aree”.
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