I media tedeschi hanno diffuso nuovi inquietanti dettagli legati al ricatto subito dalla famiglia Schumacher poche settimane fa.
Lo scorso 19 Giugno, le autorità tedesche hanno arrestato due uomini, tali Yilmaz e Daniel, rispettivamente padre e figlio di 53 e 30 anni, in un supermercato di Gross–Gerau, cittadina nella regione meridionale di Francoforte-Reno-Meno, con l’accusa di aver tentato di estorcere alla famiglia Schumacher una somma pari a 15 milioni di euro.

L’addetto alla sicurezza dietro il ricatto
Tuttavia, i due accusati, secondo quanto ricostruito dalle indagini, sarebbero stati solamente i complici del mandante, tale Markus F, 52 anni ed ex viceconsole tedesco in Egitto, che ha anche lavorato per cinque anni come addetto alla sicurezza a casa del sette volte campione del mondo, ancora impegnato nel percorso riabilitativo iniziato ormai oltre dieci anni fa in seguito al terribile incidente sulle nevi di Meribel.
Quest’ultimo, essendo entrato in stretto contatto con la famiglia Schumacher, avrebbe raccolto un’enorme mole di materiale sulle condizioni dell’ex campione di Formula 1, con un archivio diviso in due hard disk contenente oltre 1500 file tra foto, video, documenti, cartelle cliniche e una lista di farmaci assunti dal 2013 ad oggi.
Proprio Markus avrebbe utilizzato tale materiale per ricattare la moglie Corinna, minacciando di divulgare l’intero contenuto sul dark web qualora la famiglia non avesse accolto la faraonica richiesta economica.
Tuttavia, il piano del mandante, dopo mesi di scambi di e-mail con la famiglia sulla presunta trattativa, non è riuscito ad andare in porto, con le autorità che, secondo quanto riportato dalla Bild, sono riusciti a intercettarlo e ad arrestarlo nel suo appartamento a Wulfrath in data 4 Luglio, mentre Daniel, il più giovane dei tre, sarebbe stato rilasciato su cauzione in quanto accusato ”solamente” di favoreggiamento.
“Dopo le indagini avanzate, al momento riteniamo che il figlio accusato possa aver agito più che altro come complice“, ha affermato Wolf-Tilman Baumert, procuratore capo e portavoce della procura di Wuppertal.
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Yilmaz, invece, che secondo le ricostruzioni lavorerebbe come buttafuori in un nightclub sul Lago di Costanza, avrebbe giocato un ruolo chiave nel ricatto, avendo inviato una copia di diversi fascicoli riservati alla famiglia come prova del materiale in possesso.
Tuttavia, la polizia tedesca, così come per gli altri due complici, è riuscita ad arrestare anche il 52enne, con le autorità che sarebbero riuscite inoltre a recuperare tutto il materiale compromettente, evitando la diffusione delle condizioni di salute di Schumacher.
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