Una qualifica Sprint ricca di colpi di scena e un campo molto serrato nelle prime posizioni. Scopriamo dalle telemetrie delle qualifiche Sprint se Leclerc poteva rubare la pole a Verstappen.
Qualifiche molto animate in quel di Miami, dove abbiamo assistito a dei cambi di posizione continui e una pista in costante evoluzione. La McLaren con Norris sembra aver “buttato” l’ultimo turno di qualifiche, pur avendo realizzato il miglior tempo nella seconda sessione. Errori che hanno permesso a Verstappen e Leclerc di monopolizzare la prima fila, separati da poco più di un decimo. Un distacco irrisorio che andiamo a scoprire nell’analisi telemetrie di Verstappen e Leclerc, i primi due classificati nelle qualifiche Sprint di Miami.

Il primo dato che andiamo ad analizzare è la velocità di punta, con entrambi i piloti che hanno raggiunto la stessa top speed. 338 km/h sia per la SF-24 che per la RB20, con la Ferrari che ha utilizzato un livello di carico leggermente superiore alla Red Bull. Una scelta che, scopriremo nei microsettori, ha dato i suoi frutti e potrà dare una grande mano nella Sprint e nella gara lunga. Nella visualizzazione dei microsettori, la Red Bull rimane ancora la vettura più equilibrata, stabile nelle curve e con una grande efficienza aerodinamica. Il primo settore, come nelle precedenti gare è un po’ il tallone d’Achille per Leclerc dove perde circa 2 decimi. Usciti dalla 8 inizia a comparire del rosso, con la SF-24 che si conferma fortissima in trazione e molto forte nelle curve ad alta velocità.
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Giunti al tornante, in curva 11, 12, 13, Leclerc riesce a sovrastare Verstappen ed eguaglia l’olandese in tutto il tratto sotto l’autostrada. Qui Leclerc è riuscito a guadagnare un decimo su Verstappen che ha comunque commesso un errore in questo tratto. Giunti al terzo settore, un rettilineo e tre curve, le due monoposto sono appaiate e separate da meno di 20 millesimi. Nella prima parte del rettilineo è la SF-24 ad avere un’accelerazione superiore, ma la Red bull sembra avere una gestione dell’ibrido molto impostata sull’allungo.

Approfondendo la telemetria possiamo scoprire meglio dove sono le differenze tra i due piloti. In curva 1 è Verstappen a fare la differenza grazie anche ad una gomma decisamente più pronta e che gli ha permesso di affondare la staccata, + 0.4 secondi. Tuttavia, al momento di aprire la farfalla Leclerc riesce a recuperare più di metà del distacco. Nel primo settore, le differenze emergono nel tratto 4-5-6 dove Leclerc ha “pasticciato” con l’inserimento ed è stato costretto a frenare per ristabilizzare la SF-24.

Ancora una volta, il distacco cresce alla frenata di fine primo settore, +0.4. La grande trazione, come detto prima, permette alla Ferrari di ricucire il distacco fino a curva 11, dove, poco dopo, il distacco è un’altalena. Nel tratto 15-16 Leclerc fa una magia ed esce “a cannone” dalla 16 ricucendo il distacco fino ad un + 0.07. Giunti alla 17, la frenata della Red Bull si conferma fortissima, ma, come prima, Leclerc è uscito fortissimo dalla curva portando il distacco finale a +0.1.
Risulta difficile dire se Leclerc sarebbe riuscito a rubare la pole a Verstappen, ma ricordiamo che il monegasco è reduce da una FP1 in cui ha fatto solo 3 giri. In una pista come quella di Miami, infatti, è fondamentale la fiducia, che cresce con il numero di giri accumulati. Un dato è certo, con alcuni giri in più, Leclerc avrebbe potuto spremere un pelo di più la SF-24 e magari mettersi a pochi millesimi di distanza da Verstappen.
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