Sull’addio di Newey alla Red Bull le visioni di Helmut Marko e Horner sono contrastanti, ma ora è il momento di proteggere la squadra dagli assalti rivali.
L’addio di Adrian Newey al team non si può certo derubricare ad una “perdita minore”: Helmut Marko è rimasto sorpreso dalle tempistiche del divorzio, scostandosi leggermente da un più sereno Chris Horner.

L’ufficialità del primo maggio ha dato adito a innumerevoli voci. La Ferrari sembra essere la plausibile prossima sistemazione dell’illustre tecnico inglese, il quale ha tuttavia scelto di smorzare i toni dal paddock di Miami. In casa Red Bull alla vigilia del weekend Newey ha salutato la squadra. Il suo discorso, applaudito con commozione dal team, ha rappresentato il congedo dalla Red Bull F1.
Newey lascia dopo mesi turbolenti per il team di Milton Keynes, scosso prima dal caso Horner, poi dai rumors su Verstappen. Diffusa è la sensazione che la Red Bull perda pezzi e che i saluti di Adrian Newey siano solo i primi di una lunga serie. È una sorta di avvio di “effetto domino” per il rivale Zak Brown, che ha agitato il coltello nella piaga in quel di Miami.
Marko sorpreso dalle tempistiche dell’addio di Newey
Horner, da team principal, si è mostrato particolarmente sereno. Per il caposquadra l’addio era qualcosa già programmato da tempo: “Sapevamo che sarebbe accaduto già da un po’ e ci siamo organizzati di conseguenza.”
D’altra parte, Helmut Marko ha rivelato una percezione contrastante rispetto a quella di Horner. “Sono sorpreso che sia successo così in fretta“, ha ammesso ai microfoni di Motorsport.com. “Ovviamente è una grande perdita perché è una grande personalità ed è il progettista con maggior successo“. La sorpresa riguarda l’assenza di gardening, che permetterà a Newey di lavorare praticamente da subito per un team rivale. Marko si è rifugiato in calcio d’angolo: “Con tutti i meriti che ha avuto, bisogna essere onesti. Era desiderio di tutti trovare una soluzione equa per entrambe le parti.”
Zak Brown lancia frecciate, Marko protegge la squadra
Poi Marko si schiera sulla difensiva. Persa una pedina cruciale, sia l’austriaco che Horner sottolineano l’importanza della collettività: “Non credo che soffriremo, abbiamo una squadra tecnica forte. Abbiamo un mix di persone esperte come Pierre Waché e di talenti più giovani come Ben Waterhouse. Penso che questa sia una buona combinazione per mantenere alto lo standard.”
Sulle frecciate del CEO McLaren Zak Brown il consigliere originario di Graz ha sentenziato: “Tutte le altre figure del team hanno contratti a lungo termine. E finché potremo offrire a Max una macchina vincente, penso che resterà anche lui”, ha concluso nell’intervista rilasciata a Motorsport.com.
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