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F1 | Uralkali minaccia seriamente Haas: a rischio la partecipazione al GP d’Italia?

Prosegue la battaglia legale tra Haas e Uralkali, con la compagnia russa che ha richiesto la confisca delle vetture e di tutti i beni della scuderia statunitense.

Uralkali minaccia seriamente Haas: a rischio la partecipazione al GP d’Italia? © Haas

Uralkali ora fa sul serio

La battaglia legale tra Haas e Uralkali, che va avanti da ormai oltre tre anni in seguito all’invasione della Russia in territorio Ucraino, sembra essere arrivata ora a un punto di non ritorno.

Come riportato in mattinata da motorsport.com, infatti, l’azienda russa di proprietà di Dmitry Mazepin nonché una delle principali compagnie al mondo nel settore della produzione di potassio, ha presentato un’istanza presso i tribunali olandesi affinché vengano sequestrati le vetture e tutti i beni della scuderia americana, rea di non aver ancora restituito i circa 9 milioni ancora dovuti entro la scadenza fissata lo scorso Luglio.

“Haas intende pagare tutti gli importi dovuti a Uralkali in base al lodo arbitrale. Non vi è alcuna controversia sugli importi dovuti”, si legge in una nota pubblicata dal team statunitense.

“Haas ha lavorato con i suoi legali per garantire che il pagamento sia conforme a tutte le leggi e ai regolamenti sulle sanzioni di Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e Svizzera. Continueremo a lavorare con Uralkali nei prossimi giorni per risolvere definitivamente la questione”.

Immediata è stata la replica di Uralkali, che ha rilasciato il seguente comunicato a RacingNews365 e Formulahu: “Siamo a conoscenza del fatto che gli ufficiali giudiziari olandesi, accompagnati dalla polizia, ieri sera sono arrivati nel paddock della Haas. Hanno fatto l’inventario di tutte le attrezzature e di altri beni”.

”Questa è la conseguenza prevista del rifiuto della Haas di obbedire alla sentenza arbitrale che assegna il pagamento e una vettura ad Uralkali”.


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“La sentenza arbitrale è stata emessa il 12 giugno con effetto immediato, ed è stata ignorata dalla Haas. Haas ha avuto più di due mesi di tempo per applicare la sentenza. Come è stato riferito in precedenza, Uralkali ha contattato i rappresentanti di Haas per chiedere loro opzioni su come effettuare il pagamento e dove inviare l’auto da corsa, senza mai ricevere una risposta concreta”.

“Non ci sono e non ci sono mai stati problemi di sanzioni che impediscano alla Haas di adempiere ai suoi obblighi. Ciononostante, essi sono rimasti inadempiuti. Siamo lieti di sapere che, dopo la visita di ieri sera delle autorità olandesi, Haas stia finalmente prestando attenzione alla sentenza arbitrale”.

”Uralkali non desidera altro che ricevere ciò che le è stato assegnato nel corso di un equo processo giudiziario. Spera che Haas si muova rapidamente per rettificare la situazione in modo che tutte le parti possano andare avanti”.

Dovesse la vicenda prendere un risvolto negativo, la partecipazione di Haas al prossimo GP di Monza potrebbe essere a rischio. 

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