Red Bull ha reso noto l’esito dell’appello presentato dall’ex assistente personale di Christian Horner nonché presunta vittima dello scandalo a sfondo sessuale degli scorsi mesi.
Horner vince anche l’appello
Dopo mesi e mesi di incessanti polemiche, Red Bull ha posto finalmente la parola fine allo scandalo a sfondo sessuale che ha travolto Christian Horner nei primi mesi del 2024, con il team principal che, dopo essere stato scagionato da tutte le accuse lo scorso 28 Febbraio, ha vinto anche l’appello presentato dalla dipendente nonché sua ex assistente personale, la quale era stata prima sospesa e poi sollevata dall’incarico una volta archiviato il caso.
“All’inizio di quest’anno è stato esaminato un reclamo presentato contro Christian Horner”, si legge nel comunicato reso noto da Red Bull GmbH. “Tale reclamo è stato trattato attraverso la procedura di reclamo della società con la nomina di un KC (King’s Counsel) indipendente che ha respinto il reclamo”.
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“Il reclamante ha esercitato il diritto di appello, che è stato eseguito da un altro KC indipendente. Tutte le fasi del processo di appello si sono ora concluse, con l’esito finale che il ricorso non è stato accolto. Le conclusioni del KC sono state accettate e adottate da Red Bull. Il processo interno si è concluso”.
“L’azienda rispetta la privacy di tutti i suoi dipendenti e non farà ulteriori commenti pubblici su questa vicenda. Red Bull si impegna a continuare a rispettare i più alti standard sul posto di lavoro”.
Oltre al danno anche la beffa per la vittima in questione, la quale ha cercato fino all’ultimo di sovvertire l’iniziale verdetto, ma che alla fine si è trovata costretta a osservare la ”vittoria” del suo ex datore di lavoro. Tira il fiato anche la stessa Red Bull, che può ora lasciarsi il recente passato alle spalle e concentrarsi sul finale di campionato.
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