Nonostante Red Bull abbia dominato 21 gare su 22 disputate, ad eccezione del GP di Singapore vinto da Ferrari con Carlos Sainz, Pierre Wachè ha dichiarato in un certo qual modo il fallimento del progetto RB19.
Può una monoposto capace di dominare quasi il 100% delle gare in calendario essere definita un fallimento? Si, in un certo qual modo. A suggerirlo è Pierre Wachè, direttore tecnico Red Bull dal 2018, il quale ha attribuito gran parte del merito dell’incredibile dominio della RB19 messo in atto nella stagione 2023 a Max Verstappen, autore di una stagione fantasmagorica e culminata con la vittoria del terzo titolo.

Wachè ringrazia Verstappen per l’incredibile successo della RB19 nel 2023
”Una macchina veloce è una macchina che permette al pilota di dare il massimo”, ha dichiarato il tecnico francese, parlando della vettura che ha monopolizzato il campionato appena concluso.
”Da questo punto di vista abbiamo fallito, perché solo un pilota, Max in questo caso, è riuscito a gestirla bene. Questo è un talento di Verstappen, che è stato in grado di sfruttare al megilo la macchina per tutta la stagione e in condizioni diverse. D’altra parte, noi, a nostra volta, potremmo non aver capito bene Checo in termini di ciò di cui aveva bisogno per poter sfruttare al meglio il potenziale della RB19″.
I 290 punti di distacco che separano Sergio Perez dal compagno di squadra danno credito alle parole di Wachè, il quale ammette di non aver tenuto conto anche delle esigenze e dello stile di guida del pilota messicano, potendo contare su un fuoriclasse che corrisponde al nome e cognome di Max Verstappen.
Il 2023 era iniziato in realtà alla grande per l’ex Racing Point, vincitore di ben due gare nelle prime quattro uscite stagionali. Dopo aver sfiorato la testa del mondiale, con la vittoria in Azerbaijan, Verstappen ha decisamente cambiato passo, inaugurando un filotto di vittorie consecutive che si è interrotto solamente a Singapore.
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Nonostante una stagione da record per il team di Milton Keynes, Wachè pretende che nulla venga lasciato al caso, sebbene il vantaggio tecnico accumulato sulla concorrenza sia ancora elevato: ”In Red Bull abbiamo praticamente tutte le risorse e quindi non ci sono scuse per perdere”.
“Almeno per me. Sono un perfezionista. I tecnici sono severi. Al nostro livello, non è importante la perfezione, dato che non si raggiunge mai, ma l’attenzione ai dettagli. È così che facciamo la differenza. Nel nostro mestiere, una macchina che è più lenta dell’1% è una cattiva macchina, il che è bizzarro se ci si pensa”.
Nella prossima stagione, Perez è chiamato a riscattare la fallimentare annata appena terminata con il GP di Abu Dhabi, nella speranza di ricevere anche maggior supporto dal punto di vista tecnico da parte della squadra. Checo è consapevole di giocarsi tutto già nelle prime gare, con Daniel Ricciardo e Liam Lawson sempre in agguato per un eventuale rimpiazzo in corsa.
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