Qualora Andretti dovesse ricevere anche l’approvazione da parte di Liberty Media ed entrare in Formula 1 nel 2026, le scuderie sarebbero costrette a dividere il prize money per 11, con perdite economiche non indifferenti.
Qualora Andretti dovesse ricevere anche l’approvazione da parte di Liberty Media ed entrare in Formula 1 nel 2026, le scuderie sarebbero costrette a dividere il prize money per 11, con perdite economiche non indifferenti. Per contrastare ciò, la federazione impone che il team entrante paghi una tassa di diluzione di 200 milioni dollari. Tuttavia, sono molti i team a ritenere tale cifra troppo bassa, proponendo almeno il triplo della somma attuale.

Quanto perderebbero i team se Andretti dovesse entrare in Formula 1 nel 2026?
“Un team principal mi ha riferito che i team esistenti perderebbero 11 milioni di dollari all’anno tagliando la torta in 11 fette”, ha affermato Karun Chandok, ex pilota di Formula 1 ed oggi commentatore per Sky Sports. ‘‘Se Andretti è disposta a versare 600 milioni di dollari per compensare i team, questo li coprirebbe per 5 anni”.
Quanto affermato dall’opinionista indiano rappresenterebbe il principale motivo della ferma opposizione dei team attuali ad un potenziale ingressi di un’undicesima scuderia.
Secondo alcune stime, infatti, il prize money che verrà distribuito nel 2023, in base alla classifica dell’anno precedente, avrebbe un valore complessivo di oltre 900 milioni di dollari, su un montepremi totale della Formula 1 di circa 2,2 miliardi di dollari.
Chiaramente, tale motivazione non sarebbe sufficiente in mano a Liberty Media per bocciare la candidatura finale di Andretti, con il team americano che ha ufficialmente rispettato tutti i requisiti previsti dal tender. Ecco quindi che i detentori dei diritti commerciali della Formula 1 dovranno trovare motivazioni valide per non approvare la scuderia americana, ma ciò è tutt’altro che semplice.
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La federazione, ad esempio, si è trovata costretta ad approvare la proposta a causa di una vecchia normativa dell’Unione Europea risalente al 2000, secondo la quale “La FIA è obbligata ad approvare le domande che soddisfino i requisiti“.
Il rischio adesso diventa quindi quello di un potenziale braccio di ferro che potrebbe durare mesi, con le scuderie che spingono per non allargare la griglia nel 2026. Anche Liberty Media, in realtà, sarebbe contraria all’ingresso di Andretti nella massima categoria, come espresso a più riprese dal CEO Stefano Domenicali.
“Prendiamo atto delle conclusioni e delle dichiarazioni della FIA in relazione alla prima e alla seconda fase del processo di candidatura”, ha fatto sapere Liberty Media. ”Ora faremo la nostra valutazione se la richiesta rimanente sarà meritevole”.
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